La chiesa risulta presente nei documenti del villaggio di chiave dall’XV sec. Probabilmente l’impianto è precedente e la chiesa inizialmente risultava ruotata di 90° rispetto allo stato attuale.
La chiesa, protetta e quasi racchiusa tra le antiche case del villaggio, è di impianto classico ad unica navata, con il soffitto in pietra appoggiato su un largo cornicione, e caratterizzata internamente dal colore azzurro delle pareti e dalla presenza di due altari lignei. Notiamo subito due busti lignei collocati su mensole a metà della navata, il Cristo Flagellato (detto il santo sangue) e S. Caterina. L’altare maggiore, databile al XVII secolo, ospita la pala di S. Antonio del cortinese Giuseppe Lacedelli (1774-1832) e, sulla cimasa, una tela della Madonna col Bambino. Tra le coppie di colonne del dossale vi sono due statue lignee, San Giovanni Battista e un altro Santo, tradizionalmente ritenuto Antonio da Padova, come se la mano mutila avesse in origine retto il giglio. In controfacciata c’è poi una bella tela settecentesca raffigurante S. Giovanni che scrive il Vangelo, originariamente pertinente allo stesso altare maggiore. Nella navata è collocato il pregevole altare in legno riccamente lavorato con statue della Madonna, S. Francesco, S. Giovanni Battista, altri Santi e con il timpano sorretto da quattro colonne e arricchito da due angeli e 17 cherubini. La festa del santo ricorre il 13 giugno e viene solennemente celebrata nel villaggio.
La struttura risulta ad un primo sguardo ben conservata, tuttavia a seguito di un’analisi più approfondita la struttura del tetto particolarmente articolata risulta con un importante stato di degrado che mette a rischio la conservazione degli altri elementi che compongono la chiesa. Sono stati individuati anche dei piccoli fenomeni di dilavamento e di infiltrazione dovuti proprio all’avvicinarsi del fuori servizio dell’elemento di copertura.