L’oratorio dedicato ai Santi Fabiano e Sebastiano si trova a poche centinaia di metri in direzione sud dal nucleo abitato di Colmo che – insieme ad altri piccoli agglomerati urbani – compone il Comune di Curino, classico esempio di centro insediativo sparso – attualmente su una superficie di 2.137 ettari – già presente con le medesime caratteristiche in epoca medievale. I primi documenti che citano il territorio di Curino come castrum loci Quirini o curtem Quirini sono del 1243, quando il Comune di Vercelli prese possesso della giurisdizione del luogo al posto del vescovo. Risalgono invece al 1387 le notizie relative al Cantone di Santa Maria, sede della parrocchia più antica (già esistente nell’XI secolo), cui risultavano essersi affiancate nel corso del tempo altre tre chiese: quelle di San Martino, di San Nicolao e di San Bononio, quest’ultima ubicata nella porzione settentrionale del comprensorio di Quirino, territorio scosceso e tormentato, servito anticamente da monaci benedettini inviati periodicamente dall’abbazia di San Michele di Lucedio. L’oratorio dedicato ai Santi Fabiano e Sebastiano – probabilmente già esistente – compare però solo in alcuni documenti del XVII secolo, come uno degli edifici di culto afferenti alla parrocchia di San Bononio, diventata ufficialmente tale nel 1654. Non ci sono altre notizie relative all’oratorio fino al 1733, quando ne viene semplicemente confermata l’appartenenza territoriale. Allo stato attuale, l’edificio si presenta in gravi condizioni di degrado: tuttavia risulta ancora leggibile la sua probabile origine trecentesca o quattrocentesca, soprattutto grazie al linguaggio architettonico che caratterizza i prospetti esterni. La facciata a capanna – scandita da fascia marcapiano e delimitata da paraste angolari – presenta superficie muraria parzialmente intonacata sulla quale si aprono un semplice portoncino d’ingresso affiancato da due piccole finestre, una nicchia quadrangolare e una trifora con fornice centrale archivoltato. A suggerire i probabili rifacimenti seicenteschi e/o settecenteschi c’è invece la nicchia modanata posta al centro del prospetto posteriore che anticipa esternamente la cifra stilistica degli interni dove si evidenziano alcune decorazioni pittoriche con cornici a stucco e due dipinti – probabilmente settecenteschi – che rappresentano i Santi Fabiano e Sebastiano.

