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PALAZZO SAN CRISTOFORO E ANNESSA CHIESETTA DI SAN CRISTOFORO

PALAZZO SAN CRISTOFORO E ANNESSA CHIESETTA DI SAN CRISTOFORO

Indirizzo: incrocio via G. Romano e via G.Acerbi
Comune: Mantova
Provincia: Mantova
Regione: Lombardia
Architettura / Chiesa

Sul luogo si trovava in origine un oratorio dedicato a Sant’Anna, concesso nel 1273 a Pietro da Morrone per ospitare i monaci celestini. Sotto la protezione di Paola Malatesta, moglie di Gianfrancesco Gonzaga, il monastero si amplia e accoglie attorno al 1415 un piccolo ospedale. Al 1479 risale la chiesa di San Cristoforo, che ingloba nella prima cappella a destra l’oratorio di Sant’Anna, e che conservava il dipinto con la Sacra Famiglia di Cesare da Sesto. Nel 1775 il monastero passa dai celestini agli olivetani di Santa Maria del Gradaro; in seguito viene soppresso: la chiesa è chiusa al culto e adibita a caserma e deposito, avviando un periodo di declino e spoliazione ancora in corso. Sono visibili esternamente l’aspetto quattrocentesco delle navate – la centrale più alta – coronate da un fregio di archetti pensili, il portale a tutto sesto e il grande rosone sulla fronte, oggi chiusi. Nel 1797 il Regio Architetto Paolo Pozzo firma la ristrutturazione del convento – realizzata in realtà da Antonio Colonna – in edificio dell’amministrazione militare disegnando la lunga fronte stradale con due livelli di finestre, divisi orizzontalmente da una cornice marcapiano; il portale al centro introduce a un lungo androne passante fino al giardino posteriore, che distribuisce sui lati i due cortili interni. Nel periodo della Repubblica Sociale Italiana il complesso diventa caserma della brigata nera Marcello Turchetti, dove sono incarcerati prigionieri politici; poi viene usato come sistemazione di emergenza alle famiglie dei senzatetto per i bombardamenti alleati; nel dopoguerra e fino al 1999 ospita una bottega-laboratorio di mobili d’antiquariato. Detto anche palazzo del Carmelino, il complesso è di proprietà del Demanio militare: la chiesa è stata messa in sicurezza per un crollo parziale della copertura nel 2016 ed è utilizzata per eventi culturali; il palazzo, pesantemente modificato e in mediocre stato di conservazione, ospita diciassette appartamenti riservati a personale dell’esercito. L’Agenzia del Demanio, a seguito di un bando di gara relativo a tutto il complesso immobiliare e quindi la chiesa, l’appartamento al primo piano del Palazzo del “Carmelino” e il grande giardino di pertinenza, ha deciso di affidare la concessione dell’ex chiesa quattrocentesca agli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani che dovranno procedere al suo recupero e riuso.

Proprietà: Pubblica
Dettaglio proprietà: Stato
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: D.M. 31.05.1963
Stato di conservazione: Cattivo

Progetto di restauro/valorizzazione