Il Palazzo Visconti Fregoso di Colturano è un edificio civile di stile gotico, simile in alcuni aspetti al broletto melegnanese; il suo periodo d’oro fu tra fine ‘400 e inizio ‘500, negli ultimi anni del Ducato sforzesco di Milano, quando vi abitò a lungo il poeta rinascimentale Antoniotto Fileremo Fregoso.
Inglobato in un cascinale ottocentesco a due piani, si tramanda fosse un Convento dell’Ordine dei Cistercensi la cui costruzione doveva risalire al XII secolo. Tuttavia, le prime testimonianze riguardanti il Palazzo sono probabilmente riconducibili a un documento datato 10 maggio 1354, conservato presso l’Archivio dell’Ospedale della Pietà (confluito nel Pio Albergo Trivulzio nel 1786). In una pergamena si cita infatti una divisione di beni tra i due fratelli della famiglia Girami, ove si menziona il territorio di Colturano e, in particolare, un palazzo denominato “sedime grande”, a cui si accede attraverso una pusterla ed è composto da diversi edifici, area magna, cassina, camere e pollaio. Viene inoltre citata una via che dall’abitazione porta alla chiesa. Dalla descrizione e dai confini geografici, la proprietà potrebbe corrispondere a quella del Palazzo, o quanto meno, ad una sua parte. Le strutture esistenti formano su tre lati una corte rustica a cui si accede, dal cascinale, attraverso un androne tipico dell’architettura quattrocentesca lombarda. Il piano terra è caratterizzato da un portico con arcate a sesto acuto, quello superiore su due lati da una loggia (ora murata) scandita da pilastri in mattoni a vista. Sull’altro lato, nell’ordine superiore, si aprono delle finestre, di cui una ad arco acuto, con cornice in cotto strombata e cordonata e davanzale sorretto da una cornice ad archetti trilobati (anch’essa in cotto), un’altra parzialmente murata originariamente analoga alla prima, di cui si distingue ora solo il profilo ogivale e il davanzale con cornice ad archetti. Nell’ala sinistra un androne voltato a botte con tracce d’affresco costituisce un accesso laterale. In un locale del piano superiore è, non a caso, visibile lo stemma dei Fregoso. All’interno del palazzo sono conservati anche alcuni notevoli dipinti a tema religioso, tra cui una Annunciazione, una Deposizione e varie scene dell’Antico Testamento. Al momento il complesso, in parte abitato e spesso sede di diverse iniziative di carattere culturale e di aggregazione sociale, versa in precario stato di conservazione.

