Il Castello di Ranco è uno dei castelli toscani più interessanti sotto il profilo architettonico e lo si scorge percorrendo il breve tratto della E78 “dei due Mari” che da Palazzo del Pero giunge alle Ville di Monterchi. La sua origine potrebbe risalire al VI-VII secolo, allorquando Bizantini e Longobardi si contendevano il dominio di questo territorio. Fino al 1439 l’edificio fu posseduto dai Tarlati di Pietramala, passando successivamente sotto il controllo del capitano di ventura Baldaccio d’Anghiari, in occasione del suo matrimonio con Anna Elena Malatesta, fino ai Brandaglia, nobili di Arezzo.
Indipendentemente dalla proprietà, il castello ha rappresentato nella storia il rifugio inespugnabile dove i signori progettavano le proprie imprese e lo ritroviamo raffigurato sia nella mappa della Val di Chiana disegnata da Leonardo da Vinci nel 1502, sia nell’affresco raffigurante la carta della Toscana, ospitata nella Galleria delle carte geografiche dei Musei Vaticani.
In origine era circondato da fossati, scarpate e spesse mura. Una seconda cerchia più piccola delimitava l’area signorile. Al suo interno si riconoscono ancora i ruderi di due poderose torri duecentesche a pianta trapezoidale, oggetto di successivi interventi. La torre meridionale ha ancora due lati che si elevano per più di venti metri e sulla quale si notano i fori per le travi di sostegno dei ballatoi. Quella a nord ha subito crolli più pesanti ed è quasi illeggibile.