Dell’intero complesso architettonico della masseria “Lo Spina” (o “D’Ospina”), databile alla prima metà del XVI secolo, la torre costituisce l’elemento meglio conservato e di maggior spicco. Per caratteristiche morfologiche essa rientra nella tipologia di torri con scala esterna in muratura munite di ponte levatoio, di militaresca memoria.
Realizzata in conci regolari di carparo, la torre ha pianta quadrata e si articola in due piani fuori terra originariamente collegati tra loro da una botola interna praticata nella volta a botte del locale a piano terra. Sul paramento murario esterno, uno spesso cornicione a toro segna la divisione tra i due piani.
L’edificio, dotato al piano superiore di una apertura per ogni lato, è concluso da un coronamento sporgente su beccatelli munito di caditoie poste in corrispondenza delle sottostanti aperture. Sul lato orientale, al piano terra, è posto il primitivo ingresso alla costruzione.
La scala esterna in muratura, addossata al lato meridionale, fu realizzata in epoca successiva evidentemente perché l’originario sistema di comunicazione tra i due piani della torre, basato sulla botola e su una scala in legno amovibile, comportava particolari disagi per gli abitanti dell’edificio.
Il complesso della masseria era dotato di aree libere di pertinenza, racchiuse in un recinto quadrangolare di pietre a secco, ancor oggi ben individuabile. La parte ad ovest della torre era occupata da un giardino o da un orto, la rimanente superficie era destinata a cortile per gli ovini ed è, infatti, caratterizzata dalla roccia affiorante che permetteva agli animali di sdraiarsi su superfici asciutte.