Tra viale Martiri e piazza Aldo Moro ad Altamura si erge l’edificio noto come Palazzo dell’Acquedotto, dalla linea stilistica del romanico pugliese, riconoscibile dall’originale affacciarsi di poggioli e dall’abbondanza di bifore e di feritoie, tutte perfettamente incastonate tra file e file di bugne in pietra bianca di Trani.
La sua costruzione risale agli anni ’30 del secolo scorso su progetto del campano Edoardo Orabona, all’epoca ordinario d’idraulica agraria presso l’Università di Bari.
Sviluppato su quattro livelli, comprendendo il pian terreno, per una superficie totale di 1836 metri quadri, il manufatto nacque su commissione dell’Ente Acquedotto, con la funzione di ospitare un serbatoio d’acqua pensile, dedicato al rifornimento idrico del territorio, insieme ai necessari uffici di competenza.Il complesso è stato acquisito nelle proprietà del Comune e qualificato come sito di archeologia industriale, considerando che mantiene intatte, al proprio interno, vasche ed attrezzature per la conservazione delle acque.