Ad occuparsi della tutela e rivalutazione dei beni abbandonati del nostro Paese è il “Servizio III” della Direzione generale archeologia nelle arti è paesaggio del Ministero della Cultura.
Tale struttura organizzativa ha il compito di indirizzare gli istituti periferici all’elaborazione dei piani di conservazione del patrimonio storico, artistico e architettonico di questo Paese.
Inoltre, ad esso sono deputate anche attività come quella di coordinamento delle attività di tutela e la raccolta di documentazione scientifica del patrimonio storico, artistico e architettonico ed il controllo degli adempimenti in ordine all’adozione dei provvedimenti da parte delle strutture periferiche del Ministero dei beni culturali.
A norma dell’art. 16 del DPCM 2 dicembre 2019, n. 169 la Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio svolge le funzioni e i compiti relativi alla tutela dei beni di interesse archeologico, anche subacquei, dei beni storici, artistici e demoetnoantropologici, ivi compresi i dipinti murali e gli apparati decorativi, nonché alla tutela dei beni architettonici e alla qualità e alla tutela del paesaggio. Con riferimento alle attività esercitate dalle Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio, la Direzione generale esercita i poteri di direzione, indirizzo, coordinamento, controllo e in caso di necessità, informato il Segretario generale, avocazione e sostituzione, anche su proposta del Segretario regionale.
Il Direttore generale, in particolare:
a) esprime il parere, per i settori di competenza, sui programmi annuali e pluriennali di intervento proposti dai titolari degli uffici dirigenziali periferici e dai segretari regionali, sulla base dei dati del monitoraggio dei flussi finanziari forniti dalla Direzione generale Organizzazione e dalla Direzione generale Bilancio;
b) elabora, anche su proposta dei titolari degli uffici dirigenziali periferici, sentita la Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali, i programmi concernenti studi, ricerche ed iniziative scientifiche in tema di inventariazione e catalogazione dei beni archeologici, architettonici, paesaggistici, storici, artistici e demoetnoantropologici; predispone altresì, raccordandosi con la Direzione generale Sicurezza del patrimonio culturale, indirizzi alle strutture periferiche per la elaborazione di piani di conservazione programmata del patrimonio culturale;
c) esprime la volontà dell’amministrazione nell’ambito delle determinazioni interministeriali concernenti il pagamento di imposte mediante cessione di beni di interesse archeologico, architettonico, storico, artistico e demoetnoantropologico;
d) autorizza, fatte salve le ipotesi di cui agli articoli 19, comma 2, lettera d), 20, comma 2, lettera d), 42, comma 2, lettera l), e 43, comma 4, lettera h), il prestito di beni culturali per mostre o esposizioni ai sensi dell’articolo 48, comma 1, del Codice e l’uscita temporanea per manifestazioni, mostre o esposizioni d’arte di alto interesse culturale ai sensi dell’articolo 66 del Codice; può altresì proporre alla Direzione generale Musei di dichiarare, ai sensi dell’articolo 48, comma 6, del Codice, ed ai fini dell’applicazione delle agevolazioni fiscali ivi previste, il rilevante interesse culturale o scientifico di mostre o esposizioni di beni archeologici, storici, artistici e demoetnoantropologici e di ogni altra iniziativa a carattere culturale che abbia ad oggetto i beni medesimi; in ogni caso, svolge le attività di cui alla presente lettera nel rispetto degli accordi di cui all’articolo 67 del Codice e delle linee guida adottate dalla Direzione generale Musei in materia di attività di valorizzazione, e fatte salve, in ogni caso, le prioritarie esigenze della tutela;
e) affida in concessione a soggetti pubblici o privati l’esecuzione di ricerche archeologiche o di opere dirette al ritrovamento di beni culturali, ai sensi dell’articolo 89 del Codice;
f) adotta i provvedimenti in materia di premi di rinvenimento nei casi previsti dall’articolo 92 del Codice;
g) irroga le sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice, secondo le modalità ivi definite, per la violazione delle disposizioni in materia di beni archeologici, architettonici, paesaggistici, storici, artistici e demoetnoantropologici, e cura il recupero delle somme dovute ai sensi degli articoli 34, comma 3, e 160, commi 3 e 4, del Codice;
h) adotta i provvedimenti in materia di acquisizioni coattive di beni culturali nei settori di competenza a titolo di prelazione, di acquisto all’esportazione o di espropriazione, ai sensi degli articoli 60, 70, 95, 96 e 98 del Codice;
i) adotta i provvedimenti di competenza dell’amministrazione centrale in materia di circolazione di cose e beni culturali in ambito internazionale, tra i quali quelli di cui agli articoli 65, comma 2, lettera b), 68, comma 4, 71, comma 4, 76, comma 2, lettera e), e 82, del Codice; predispone e aggiorna, sentiti i competenti organi consultivi, gli indirizzi a cui si attengono gli uffici di esportazione nella valutazione circa il rilascio o il rifiuto dell’attestato di libera circolazione, ai sensi dell’articolo 68 del Codice;
l) esprime le determinazioni dell’amministrazione in sede di conferenza di servizi o nei procedimenti di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica per interventi di carattere intersettoriale, di dimensione sovraregionale;
m) istruisce i procedimenti di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica ed esprime il parere per le successive determinazioni del Ministro;
n) esprime il parere sulla proposta della Commissione regionale per il patrimonio culturale competente, ai fini della stipula, da parte del Ministro, delle intese di cui all’articolo 143, comma 2, e di cui all’articolo 156, comma 3, del Codice;
o) predispone, su proposta del Segretario regionale competente, la proposta per l’approvazione in via sostitutiva, da parte del Ministro, del piano paesaggistico limitatamente ai beni paesaggistici di cui all’articolo 143, comma 1, lettere b), c) e d), del Codice;
p) ai sensi dell’articolo 141 del Codice adotta, sentite le Commissioni regionali per il patrimonio culturale competenti, la dichiarazione di notevole interesse pubblico relativamente ai beni paesaggistici che insistano su un territorio appartenente a più regioni;
q) promuove la stipula di convenzioni tra il Ministero, gli enti territoriali e locali e cooperative di giovani storici dell’arte, archeologi, archivisti e bibliotecari, per accrescere la sensibilità culturale e l’educazione al patrimonio culturale;
r) promuove la valorizzazione del paesaggio, con particolare riguardo alle aree gravemente compromesse o degradate, al fine della ridefinizione e ricostituzione di paesaggi, secondo le previsioni della Convenzione europea del paesaggio di Firenze del 20 ottobre 2000, ratificata dall’Italia con legge 9 gennaio 2006, n. 14;
s) fornisce, per le materie di competenza, il supporto e la consulenza tecnico-scientifica agli uffici del Ministero;
t) decide, per i settori di competenza, i ricorsi amministrativi previsti agli articoli 16, 47, 69 e 128 del Codice;
u) può adottare, informato il Segretario generale, i provvedimenti di verifica o di dichiarazione dell’interesse culturale, le prescrizioni di tutela indiretta, nonché le dichiarazioni di notevole interesse pubblico paesaggistico ovvero le integrazioni del loro contenuto, ai sensi, rispettivamente, degli articoli 12, 13, 45, 138, comma 3, e seguenti, e 141-bis, del Codice; in tali ipotesi, qualora un ufficio periferico abbia già avviato procedimenti riferiti ai medesimi beni, si applica quanto previsto dal comma 1, ultimo periodo;
v) può richiedere alle commissioni di cui all’articolo 137 del Codice, anche su proposta della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio competente, l’adozione della proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico per i beni paesaggistici, ai sensi dell’articolo 138 del Codice;
z) esercita le funzioni di indirizzo e, d’intesa con la Direzione generale Bilancio, di vigilanza, su ogni soggetto giuridico costituito con la partecipazione del Ministero per finalità attinenti agli ambiti di competenza della Direzione generale.
La Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio esercita le funzioni di indirizzo, e, d’intesa con la Direzione generale Bilancio, di vigilanza, unitamente alla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali e al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sulla Scuola archeologica italiana in Atene. Presso la Direzione generale opera il Comitato tecnico-scientifico speciale per il patrimonio storico della Prima guerra mondiale, di cui alla legge 7 marzo 2001, n. 78.
La Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio esercita l’indirizzo, il coordinamento e, d’intesa con la Direzione generale Bilancio limitatamente ai profili finanziari e contabili, la vigilanza sulla Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, sulla Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, sull’Istituto centrale per l’archeologia e sull’Istituto centrale per il patrimonio immateriale, anche ai fini dell’approvazione, su parere conforme della Direzione generale Bilancio, del bilancio di previsione, delle relative proposte di variazione e del conto consuntivo.
La Direzione generale assegna, altresì, d’intesa con la Direzione generale Organizzazione e la Direzione generale Bilancio, le risorse umane e strumentali ai suddetti Istituti dotati di autonomia speciale.
La Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio costituisce centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell’articolo 21, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, ed é responsabile per l’attuazione dei piani gestionali di competenza della stessa.
La Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio si articola in nove uffici dirigenziali di livello non generale centrali, compresi la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, l’Istituto centrale per l’archeologia e l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale, nonché nelle Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio, uffici dirigenziali di livello non generale periferici, individuati ai sensi dell’articolo 17, comma 4-bis, lettera e), della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell’articolo 4, commi 4 e 4-bis, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300.
Il progetto è stato realizzato dalla Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero della Cultura
- Direttore Generale: Luigi La Rocca
- Responsabile scientifico: Esmeralda Valente
- Coordinatore della piattaforma: Irene De Simone
- Gruppo di Lavoro:
- Maria Luisa Desiderio
- Sara Sottini
- Alessandro Valenti
- Alessandro D’Ambrosi
- Cinzia Paciolla (tirocinio dal 1°giugno 2022 al 30 novembre 2022)
- Coordinamento amministrativo: Claudio Solazzi
Progettazione e realizzazione sito web : GEB Software S.r.l. (11.10.2021 – 11.10.2022) ; Moo Comunicazione
Per i crediti fotografici si rinvia agli istituti che hanno fornito le immagini.
Per la sezione “BUONE PRATICHE” si ringrazia l’Associazione SIRA, Società italiana di restauro dell’Architettura, con la quale è stata condivisa la selezione delle buone pratiche.
La Direzione generale ringrazia tutte le Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio, i referenti locali e tutti coloro che hanno contribuito con il loro lavoro alla realizzazione della piattaforma.
06 6723 4293 (segreteria Servizio III)
Storia della DG ABAP
Negli ultimi 15 anni la Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio è stata oggetto di diverse modifiche, ampliando o restringendo le proprie competenze, adeguandosi di volta in volta alle riforme del Ministero della Cultura.
L’attuale denominazione e struttura si riferiscono alla fusione della Direzione generale Archeologia con la Direzione generale Belle Arti e Paesaggio a seguito del DPCM del 19 giugno 2019 n. 76
Il D.P.R. 29 dicembre 2000, n. 441 Regolamento recante norme di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali – istituisce la Direzione generale per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico, la Direzione generale per i beni architettonici ed il paesaggio e la Direzione Generale per i beni archeologici.
In precedenza, l’Amministrazione centrale preposta alle competenze in materia di archeologia belle arti e paesaggio era l’Ufficio Centrale Beni Ambientali Architettonici, Archeologici, Artistici e Storici, articolato in “Divisioni” (dal 1994 competente solo per i Beni Archeologici, Architettonici, Artistici e Storici, a seguito della istituzione dell’Ufficio Centrale per i Beni Ambientali e Paesaggistici).
Nelle successive riorganizzazioni del Ministero, le Direzioni Generali hanno mantenuto la propria autonomia, con una continuità dell’azione di coordinamento e di indirizzo delle attività di tutela e con attribuzioni specifiche giustificate dalla peculiarità della materia competenza: nella riforma del 2004 (D.Lgs. 3/2004 e D.P.R.173/2004, con dipendenza dal Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici) e nella riforma del 2006 (D.L. 262/2006 e D.P.R. 233/2007).
Con il DPR 26 novembre 2007, n. 233 le competenze sono distribuite tra la Direzione generale per i beni archeologici, la Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee e la Direzione generale per i beni architettonici, storico-artistici ed etnoantropologici
Con il DPR 2 luglio 2009, n. 91 viene istituita la Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee. La Direzione Generale Archeologia diviene Direzione Generale per le Antichità. Essa richiamava il nome della “Direzione Generale di Antichità e Belle Arti” del Ministero della Pubblica Istruzione, istituita nel 1881, articolata sul territorio per Commissariati e per Uffici tecnici, in seguito sostituiti nel 1907 dalle Soprintendenze.
Con il D.P.C.M. 29 agosto 2014 n. 171 le competenze vengono nuovamente distribuite tra la Direzione generale Archeologia, la Direzione generale Belle arti e paesaggio e la Direzione generale Arte e architettura contemporanee e periferie urbane.
Con il D.P.C.M. 19 GIUGNO 2019, N. 76 viene istituita la Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio.
A norma del D.P.C.M. 2 dicembre 2019, n. 169, “Regolamento di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance“ che conferma la denominazione di cui sopra e del D.M. 28 gennaio 2020, n.21 recante “Articolazione degli uffici dirigenziali di livello non generale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo” la DG ABAP si articola attualmente in nove uffici dirigenziali di livello non generale centrali (Servizi I, II, III, IV, V e VI, più la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, l’Istituto centrale per l’archeologia e l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale), nonché nelle Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio, uffici dirigenziali di livello non generale periferici, individuati ai sensi dell’articolo 17, comma 4-bis, lettera e, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell’articolo 4, commi 4 e 4-bis, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300.