Il tema della sostenibilità è complesso e stratificato: la guida viene data dall’Agenda ONU 2030, che ha individuato i Sustainable Development Goals.
SOSTENIBILITÀ SOCIALE
(SDG 4, 8, 11, 17)
Il criterio della sostenibilità sociale e è strettamente connesso alla consapevolezza dei molteplici impatti degli investimenti sul patrimonio culturale, in quanto capace di generare posti di lavoro, qualità urbana, inclusione sociale e benessere, con ricadute anche sull’economia e sullo sviluppo. Mettere in relazione il patrimonio culturale con i diritti umani e la democrazia è, inoltre, la mission della Convenzione di Faro che incoraggia a riconoscere come oggetti e luoghi diventino simboli di valore grazie a significati e usi che le persone attribuiscono loro.
A fare la differenza è, perciò, il coinvolgimento delle comunità di riferimento competenti fin dalle prime fasi dei progetti, anziché subentrare a recupero collaudato. In questo modo diventa possibile tracciare non solo un percorso condiviso e comune, ma costruire una visione matriciale di rigenerazione, non legata esclusivamente agli impatti sui beni fisici e sulla qualità del controllo degli interventi.
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
(SDG 8, 11, 17)
A guidare questo criterio è il principio del “resource pooling”, ovvero la gestione organica e complessiva dei processi previsti al fine del raggiungimento di un dato obiettivo. Esso peraltro presuppone una importante fase di condivisione ex ante del programma di intervento tra possibili finanziatori, istituzionali e / o privati, oppure di tipo crowdfunding.
L’attenzione, quindi, si sposta sui meccanismi di partnership e sulla loro praticabilità nel caso di beni statali (che potrebbero essere esclusi per statuto dai benefici di alcuni finanziatori, come le fondazioni bancarie). Importante, ragionando in termini di sostenibilità economica, anche la previsione di un percorso di attuazione progressivo, da sviluppare attraverso step dettati da una attenta valutazione delle priorità e applicabili in funzione delle disponibilità economiche.
SOSTENIBILITÀ CULTURALE
(SDG 4 e 17)
Definire la produzione culturale e la sua diffusione e condivisione coinvolge, inevitabilmente, una visione più ampia, che coinvolge processi di socializzazione, informazione, educazione, e molto altro. Parlare di sostenibilità culturale, quindi, è meno ovvio di quanto si possa immaginare.
Per favorire la comunicazione diffusa di tale criterio, e dei valori che ne compongono le fondamenta, si attribuisce valore a quelle pratiche che vengono aggiornate nella loro implementazione e che si rivitalizzano attraverso creatività, innovazione, sensibilità ecologica e sociale. In questo senso, la sostenibilità culturale diventa perno della costruzione circolare del coinvolgimento sociale, e non solo economico, di una società sostenibile.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
(SDG 6, 7, 8, 9, 12, 13)
Il criterio ambientale si lega inevitabilmente al tema quantomai attuale della transizione energetica, rendendo necessaria l’adozione di strumenti e protocolli che riescano a creare un ponte tra il valore storico e le urgenze contemporanee. Il progresso, sia nel contesto edile che culturale, non deve compromettere il contesto storico e documentale.
Attraverso soluzioni singole, o progetti complessivi, il criterio della sostenibilità ambientale intende valorizzare quelle scelte attente all’ecosistema storico e ambientale, quali il ricorso a fonti rinnovabili, riduzione dei consumi, scelte di restauro che favoriscano il prolungamento della vita utile degli elementi e la scelta di materiali locali e certificati.