Nella vallata del Triglio si può ammirare la cripta di San Giuliano (o San Cipriano) databile intorno al IX-XIII sec. d.C. Si tratta di una chiesa rupestre ad invaso irregolare, cui si accede tramite apertura quadrata con un arco accennato. L’interno è irregolare: c’è un primo ambiente sub-rettangolare diviso da due pilastri massicci centrali, collegati alle pareti mediante arcate ribassate. Si apre poi un altro vano quadrato con funzione sepolcrale. Qui, c’è una tomba sulla cui parete è presente l’affresco di San Giuliano con un’iscrizione esegetica in latino e la dedicazione della chiesetta in memoria di Iaquintus.
Al centro sul fondo c’ è la nicchia con tracce di altare e a sinistra i resti di un affresco dittico con Santa Marina e la Vergine con il Bambino.
In prossimità dell’ipogeo sacro sono state rilevate testimonianze di un vero e proprio insediamento, con strutture abitative e una serie di otto tombe scavate nella roccia, che risulta ancora abitato nel 1651 come testimonia un rogito notarile recante questa data.