La villa romana di Sant’Andrea, chiamata anche di “Su Stangioni”, si trova nella zona di Flumini di Quartu Sant’Elena, in un promontorio a cavallo tra il villaggio dei pescatori di S’Oru e Mari e la spiaggia di Sant’Andrea, e rappresenta una delle poche testimonianze di insediamento di età imperiale in un contesto non urbanizzato. L’antica residenza giace oggi semisommersa dal mare, laddove un intervento di consolidamento è stato recentemente realizzato per un accesso più sicuro a ciò che rimane osservabile.
Al momento della scoperta non sono stati trovati elementi utili per datare la struttura, oltre alla tecnica muraria: i muri erano costruiti con alternanza regolare tra mattoni e piccoli conci in pietra, una tecnica di costruzione a opera mista usata in Sardegna nel III-IV sec d.C. Doveva essere destinata alla produzione (per lo più ittica), disponeva di un approdo per le imbarcazioni, di ambienti termali e molto probabilmente anche di un impianto di acquacoltura. Oggi ne apprezziamo solo le fondamenta quadrangolari di diversi ambienti, di medie e piccoli dimensioni. Sul lato sud- ovest, poco distante dal muraglione, rimane ben conservato un originale pavimento in laterizio, costruito con tufelli calcarei e mattoni in cotto. Sul lato est invece si trovano due pozzi circolari: uno molto ben visibile, in quanto affiora vicino alla spiaggetta, l’altro è poco distante ma sommerso.
Nel XVI secolo sopra i ruderi della villa fu edificata la torre costiera di S. Andrea, demolita poi nel 1965.