L’area del Retro del S. Michele in Borgo a Pisa trova attestazione documentaria fin dai primissimi anni del secolo XI. In quest’area una preesistente cappella dedicata a S.Michele Arcangelo costituì il nucleo originario del monastero in muratura che fu costruito prima del 1053, in sostituzione delle precedenti celle in legno. Le sole tracce rimaste di queste costruzioni sono la parte più antica della cripta e due capitelli romani e cinque colonne riutilizzati nel successivo ampliamento della chiesa.
Alla fine del sec. XII il monastero di S.Michele promosse l’urbanizzazione della zona mediante la cessione in fitto di superficies domorum a livellari con l’obbligo di edificare a loro spese domus proprie. L’operazione iniziò con la costruzione della torre ad arco ogivale singolo in Via Vernagalli.
Questo edificio presenta ancora i resti e le strutture delle antiche case torri ed elementi edilizi nella facciata che prospetta sulla piazza interna. Le murature che si elevano fuori terra prive dei solai, dei tramezzi, delle superfetazioni (a causa dei bombardamenti dell’ultima guerra) e le tracce delle antiche fondazioni a livello del terreno sono diventate la matrice strutturale e spaziale delle porzioni ricostruite perché hanno trasmesso una sorta di spaccato di case medievali con organizzazione degli spazi interni annessi.