I caratteri stilistici della Stazione Elettrica di Marina di Pisa, accennano a un liberty di primo Novecento non ancora scevro da evidenti riferimenti all’ecclettismo di fine secolo. La conformazione a pianta articolata con coperture a padiglione e torretta emergente conferiscono alla stazione l’aspetto di villino, ben leggibile sulla facciata che guarda il mare.
Qui un ruolo dominante gioca la torre, con il suo ampio tetto a padiglione con gronda poggiante su mensoloni lignei e sottostante terrazza con ampie aperture ad arco ribassato definite da robusti pilastri angolari. L’apparato decorativo è costituito dalla varietà di finiture parietali: la zoccolatura del piano terra in bozze di pietra irregolari, sfuma nei cantonali a vista di altezza irregolare e asimmetrica al primo piano della torretta. Altre bozze in pietra rifiniscono gli angoli sotto della fascia marcadavanzale della terrazza.
Le luci dei piani superiori sono sormontate da archi a tutto sesto in mattoni a faccia vista come le lesene superiori e parte del parapetto della torretta. Le due aperture di ingresso, in posizione centrale e dentro il blocco della torretta, sono protette da una tettoia sostenuta da tre pilastri in mattoni su basamento bozzato. Un finto graffito a losanghe decora un’ampia fascia di intonaco sottogronda nel corpo principale dell’edificio. Le lunette di alcune luci includono la Galea pisana, simbolo di Pisa marinara, e la Croce pisana contornata da decorazioni fitomorfe. L’orologio contornato da riquadro a rilievo posto sotto la finta balaustra della torretta e la scritta ” FERROVIA ELETTRICA” sono gli elementi che subito identificano l’originaria destinazione dell’immobile. La stazione è corredata da volumi tecnici costruiti con le medesime finiture del blocco principale.