La Cappella di Santa Maria dell’Orazione e Morte dei Verdi dello Spirito Santo fa parte del complesso dello Spirito Santo, insula religiosa nel cuore del centro storico di Napoli, nel quartiere Montecalvario. Ad essa si accede da un cortile aperto su via Toledo e da una porta interna ai locali della confraternita. Si sviluppa su due livelli, uno fuori terra e a pianta rettangolare, con una volta a botte lunettata, che rappresenta il vero e proprio oratorio e un ipogeo che costituisce la Terra Santa.
La costruzione della chiesa dello Spirito Santo risale al 1560, quando, dopo la demolizione del primo edificio sacro per l’allargamento della via dell’Incoronata, con il risarcimento ricevuto dal vicerè Afán de Ribera la confraternita dello Spirito Santo comprò un suolo a via Toledo dove edificare la nuova sede. In trent’anni si realizzarono le architetture testimoniate dalla planimetria del tavolario Manni. Esse comprendevano la cappella dei Bianchi con il cortile rettangolare su cui prospettavano l’ingresso, il dormitorio, il refettorio e, nel 1589, l’oratorio della Compagnia dei Verdi. Quest’ultimo, anche definito della Morte, sporgeva sul fronte sinistro della chiesa dello Spirito Santo, dal lato del cortile. In esso vi si accoglievano le fanciulle figlie di prostitute. La conformazione dell’oratorio rimase pressoché immutata per circa due secoli. Si registrano, infatti, solo alcuni lavori di ammodernamento delle decorazioni compiuti nella cappella di Santa Maria dell’Orazione e Morte dei Verdi tra il 1655 e il 1656, i quali inclusero la realizzazione del pavimento in riggiole lavorate da Scipione Vitale e gli stucchi elaborati da Giuseppe Garsia. Nel XVIII secolo si avviarono notevoli interventi di ampliamento e ristrutturazione del complesso che inclusero anche la chiesa della confraternita dei Verdi. Gli affreschi della volta e delle pareti della cappella furono elaborati per mano di Antonio Maffeo, mentre Nicola e Ignazio Chianese si occuparono degli stucchi e delle riggiole della Terra Santa della confraternita e Silvio Troccoli realizzò un altare di marmo.
La Cappella di Santa Maria dell’Orazione e Morte dei Verdi dello Spirito Santo è ancora gestita dall’Arciconfraternita dell’omonima e utilizzata saltuariamente per la stessa funzione. L’edificio è chiuso al pubblico e risulta in un mediocre stato di conservazione, con evidenti fessurazioni della volta e presenza di umidità. Si rilevano problematiche significative degli arredi e beni mobili lignei.