I resti del Castello di Avellino, detto anche Castello Longobardo, permangono sulla piazza omonima, nella parte meno elevata della città. L’edificio è stato eretto in epoca longobarda, forse a cavallo fra il IX e il X secolo ed è stato dimora dei feudatari che governarono Avellino e ha ospitato gastaldi e imperatori, tra cui Lotario ed Enrico VI, sovrani di Napoli, di casa d’Angiò e Aragonesi. Nel corso dei secoli, ha subito numerosi assedi, tra i più importanti quello delle truppe di Alfonso d’Aragona, nel 1436.
Nel 1130 l’antipapa Anacleto II qui incoronò il normanno Ruggiero, nominandolo re di Sicilia e di Puglia. Nel Cinquecento il Castello ha ospitato letterati famosi, quali Bernardo Tasso, Luigi Tansillo e Ortensio Lando. Nel Seicento, l’edificio è stato trasformato in reggia e residenza dei principi Caracciolo. A seguito di questa nuova destinazione sono state abbattute le torri e le merlature ed è stato creato il meraviglioso parco tutt’ora esistente. Lo spazio aperto, dotato di un lago artificiale e di una riserva di caccia, era considerato una delle meraviglie del Regno di Napoli.
La sontuosa dimora è stata demolita all’inizio del Settecento, nel corso della guerra di successione spagnola: i Caracciolo si trasferirono allora in un nuovo palazzo, che sorge in Piazza Libertà. Attualmente il Castello è sottoposto a lavori di restauro e conservazione.