Il complesso architettonico del civico 3 di piazza del Foro è costituito da tre ali di fabbricato, disposte intorno ad un cortile quadrangolare, e si trova nel settore nord-ovest dell’isolato: è quindi situato nella parte della città antica occupata in età romana dal monumentale impianto urbanistico che comprendeva il tempio Capitolino e l’antistante spianata del Foro, che si estendeva da nord a sud tra il decumano massimo e la basilica. Della sequenza edilizia del complesso in esame, si riassumono qui di seguito gli episodi fondamentali.
La fase costruttiva bassomedievale è rappresentata da tre edifici, due ubicati nell’ala ovest e uno all’estremità settentrionale dell’ala est del complesso. L’edificio 1 (che si affaccia su vicolo Lungo ed è osservabile su tre lati) è costituito da due corpi di fabbrica sorti in momenti successivi, e conserva pressoché intatta la volumetria originale e l’aspetto medievale, solo marginalmente alterati da trasformazioni quattrocentesche e successive. Dell’edificio 2 (fronteggiante piazza del Foro) sono invece leggibili solo alcuni tratti di muratura nei lati a settentrione, mentre l’ingombro planimetrico è in parte ricostruibile sulla base dell’orientamento e dello spessore di alcuni muri perimetrali. Interventi succedutisi tra XVII e XIX secolo hanno profondamente modificato il corpo di fabbrica 2 il quale, ripartito in due corpi dall’androne d’accesso al cortile, ha ormai un aspetto decisamente ottocentesco.
Con la costruzione degli edifici 3 e 4, forse seicenteschi, che collegano i preesistenti corpi di fabbrica 1 a nord e 5 a sud, il complesso assume quella forma chiusa che verrà alterata solo dalle demolizioni del secolo scorso. A causa dei numerosi rimaneggiamenti, non è possibile stabilire se gli edifici, articolati su due piani, siano da riferire ad un solo momento costruttivo, o se piuttosto non debbano essere suddivisi longitudinalmente in due unità cronologicamente distinte.
Gli interni del complesso si presentano oggi rimaneggiati in particolare dagli interventi di fine XIX e XX secolo.