Incastonato tra via Cesare Battisti e via Arisi, il vecchio teatro Politeama Verdi è chiuso dal 1969, anno in cui la commissione di vigilanza dei pubblici spettacoli ne decretò la chiusura per inagibilità in relazione alle norme di prevenzione degli incendi.
Il Teatro Politeama Verdi è sorto sulle ceneri del Teatro Ricci che era stato inaugurato nel 1860 ma distrutto da un incendio nel 1896. Sulla stessa area è sorto nel 1897 l’attuale Politeama Verdi su progetto dell’architetto Achille Sfondrini, un genio nella costruzione dei teatri.
Elementi caratteristici dell’edificio erano la cupola in ferro gemella di quella del Lirico di Milano, le decorazioni con stucchi delle pareti interne e dei soppalchi, il sipario ora disperso e la perfetta acustica. Ma a far “brillare” il politeama erano le decorazioni floreali, gli stucchi, le colonne e le colonnette fuse in ghisa. L’interno del teatro era tutto dipinto in bianco ed oro, con decorazioni stile Luigi XV, opera dello scultore Vincenzo Guindani. Gli stucchi erano stati realizzati da Ravanello ed Urio di Milano; i laterizi e le mattonelle provenivano dalla ceramica Frazzi e dallo stabilimento Repellini.
Venne inaugurato ufficialmente il 6 gennaio 1898 con l’opera lirica Bohème e chiamato semplicemente Politeama. Nel 1901 venne dedicato a Giuseppe Verdi che, arrivando in città da Busseto, più volte aveva visitato il cantiere del teatro. I posti disponibili, all’epoca, erano 1500, suddivisi fra platea, palchetti, 2 gallerie e loggione. Vi si rappresentavano numerosi tipi di spettacoli: la lirica, la prosa, le operette, il circo, la boxe, le feste di carnevale. Negli anni a cavallo dell’ultima guerra è stato trasformato in cinema-teatro per riviste e, negli ultimi anni della sua vita a cinematografo con lo schermo panoramico bloccante il boccascena.