Le origini della Villa Valcerasa risalgono al XIII secolo e sono legate alla storia del frate francescano Beato Pietro da Treia. Nel luogo del suo eremitaggio, la fitta Selva di Valcerasa, la devozione dei Montecchiesi fece sorgere, attorno al 1450, il Convento dè Clareni. Sotto Papa Pio V, nel 1568, il cenobio di Valcerasa fu consegnato ai Minori osservanti, e, nel 1630, i Treiesi decretarono che tale luogo fosse utilizzato come lazzaretto. In seguito, dopo essere appartenuta alle Monache Di Santa Chiara, nel 1722 la proprietà passò alla famiglia Grimaldi che, nel 1739, sistemò e dedicò la Chiesa alla Vergine Madre di Dio; in seguito, il cardinale Nicola Grimaldi, Legato pontificio di Forlì e Governatore di Roma, cui la città di Treia deve gran parte delle sue emergenze architettoniche, realizzò la Villa Valcerasa e le sue dipendenze: i lavori furono iniziati poco prima del 1794 e completati nell’anno 1816, data di una mappa del Catasto Gregoriano che rappresenta la villa ed il casino di caccia ad essa collegato con una planimetria perfettamente riconducibile all’attuale. La villa fu poi ristrutturata, ampliata, e migliorata nelle sue caratteristiche compositive tra il 1816 ed il 1835 da Nicola Lorenzo Gioacchino Grimaldi, alla cui scomparsa, avvenuta nel 1918 ed in assenza di eredi maschi, il possesso delle varie proprietà passò in eredità alla marchesa Letizia Rappini di Casteldelfino dei principi Ruspoli e, da questa, alla famiglia dei suoi nipoti Folchi Vici.