Il complesso dell’Ospedale Robbiani di Soresina si configura come un vasto ed articolato organismo architettonico che occupa un ampio isolato in centro storico.
Gli edifici sono il risultato dell’aggregazione (avvenuta tra il XVI ed il XX secolo) di diversi corpi di fabbrica (tra cui anche una filanda) ad un piccolo nucleo cinquecentesco costituito da un antico oratorio, demolito nei primi decenni del 1600.
Nel 1582, per lascito testamentario di G. Antonio Valcarenghi, veniva, infatti, disposto che il fabbricato di proprietà privata attiguo al piccolo oratorio venisse adibito a nosocomio per i poveri del luogo. Su tale vasta area, con la demolizione dell’oratorio e la costruzione dell’attuale Chiesa di S.Croce, il complesso fu ampliato con la realizzazione di tre corpi di fabbrica, dei quali uno addossato al fianco meridionale della chiesa e gli altri disposti in modo da creare un giardino aperto ad occidente sul vicolo di S. Croce; l’accesso all’Ospedale avveniva originariamente tramite una apertura attigua al prospetto della chiesa.
Nel 1800 si registra il primo intervento di ristrutturazione, ad opera dell’ing. Carlo Visioli, che nel 1836 accorpa le abitazioni fatiscenti fiancheggiate da porticati esistenti sul lato orientale ed amplia l’ospedale con la realizzazione di grandi camerate di degenza. Nel 1930 con la demolizione di un Asilo viene edificato, su progetto dell’ing. Giovanni Battista Manuelli, un nuovo Padiglione Antitubercolare che porta ad un ulteriore ampliamento del complesso. La filanda ottocentesca e le abitazioni annesse, destinate in origine ad ospitare le lavoratrici madri poco abbienti, ed ubicate nell’estremità orientale del comparto, pervengono all’Ospedale nel 1945 quale lascito dell’ing. Robbiani. Infine nel 1952 il complesso subisce un ulteriore rifacimento con la demolizione di un corpo ottocentesco realizzato nel 1880 dall’ing. Cauzzi e con la creazione dell’attuale ingresso su via Robbiani e degli attuali giardini posti in fregio alla medesima via.
L’ Ospedale costituisce, ancora oggi, un importante esempio rimasto di questa particolare tipologia architettonica in centro storico e pertanto necessita di un attento e filologico restauro. L’area di sedime dell’intero complesso, trattandosi del pieno centro storico di Soresina, è a rischio di rinvenimenti archeologici.