L’Oratorio di San Carlo al Lazzaretto è situato a distanza di circa 900 metri in direzione est dal centro abitato di Pombia: si raggiunge da nord percorrendo via Stazione (poi via Spleé) e da sud attraverso via della Valle, entrambe convergenti su via Lazzaretto. L’edificio è ubicato in prossimità dalla strada, al margine occidentale di un’ampia area boscata che si estende fino al letto del fiume Ticino. Poche sono le testimonianze riguardanti l’oratorio, eretto sicuramente dopo il primo ventennio del Settecento, dal momento che non compare nei rilevamenti del Catasto Teresiano (1723). Poiché all’epoca della sua costruzione non si riscontra in Pombia alcun caso di peste, è verosimile attribuire all’edificio duplice funzione: comunitaria, per la frazione di San Giorgio che allora non disponeva di una chiesa, e devozionale (ringraziamento per la scampata peste). Quest’ultima ipotesi è suffragata dagli affreschi – oggi quasi completamente scomparsi – raffiguranti San Carlo Borromeo che comunica gli appestati durante la grande epidemia milanese del 1576.

Il piccolo oratorio, a pianta quadrata, presenta orientamento est-ovest ed è composto da aula unica coperta da volta a botte, conclusa da abside poligonale. Le murature, esternamente scandite da lesene, presentano apparecchiatura a corsi irregolari di laterizio e ciottoli con intonaci quasi totalmente mancanti (all’esterno) o in stato di grave degrado (all’interno). In facciata sono visibili sordini in laterizio che mostrano probabili modifiche avvenute nel corso del tempo, mentre all’interno sono ancora presenti il presbiterio rialzato e l’altare in laterizio ove sono riscontrabili alcune tracce decorative originali.