L’edificio è collocato nel centro edificato storico. La storiografia fa risalire l’edificio al XIV secolo ed è nota la dedicazione all’Arcangelo San Michele. Studi riportano inoltre che a seguito di una visita pastorale del cardinale Federico Borromeo nel 1605, la chiesa originaria è stato riformata e ampliata. A quell’epoca risalirebbe la pala seicentesca raffigurante la Madonna con il Bambino, angeli e i Santi Michele, Carlo Borromeo e Antonio Abate che, dato l’avanzato degrado, è stata sostituita nel 1848 con una copia realizzata dal pittore-restauratore Cesare Spagliardi (1814-1910) tutt’ora presente nella chiesa sopra l’altare, sulla parete che conclude il presbiterio. Non si hanno informazioni sulle decorazioni pittoriche dell’interno, tuttavia per la loro composizione, e per la fattura, potrebbero risalire al momento della sostituzione della pala seicentesca e essere ricondotte al medesimo pittore.
In alcune visite pastorali, eseguite dagli arcivescovi di Milano, la chiesa è citata come facente parte della Pieve di Casorate. Oltre alla visita di Federico Borromeo, nella Pieve sono note la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli (1747) e quella dall’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari (1900).
L’edificio presenta un’aula unica rettangolare coperta da volta a botte; l’ampio presbiterio, con volta a vela, è separato dall’aula da una balaustra in marmo. Alla sinistra del presbiterio si apre una stanza, di minore altezza rispetto alla chiesa, coperta con volta a crociera che funge da piccola sagrestia e dalla quale si accede al campanile. All’interno non sono evidenti fenomeni di degrado strutturale. Le decorazioni presentano qualche lacuna e in alcuni punti emergono più strati pittorici. Il pavimento è in formelle di cotto disposte a spina di pesce. All’esterno la sagrestia sporge dal corpo della chiesa e, nelle parti prive di intonaco, si vede una muratura antica in mattoni, con fenomeni di erosione e il capochiave di una catena metallica. La facciata è semplice: ai lati si ergono due lesene e il fronte si conclude con un timpano. Al centro sono collocate la porta d’ingresso e la monofora chiusa da una vetrata istoriata di recente fattura. Per quanto riguarda il degrado esterno sono presenti piccoli fenomeni di distacco dell’intonaco concentrati prevalentemente in alcune zone delle cornici, sulle lesene e all’interno del timpano. Si ravvisa un generale annerimento dell’intonaco e perdita di intonaco anche lungo le pareti del campanile.
In origine l’edificio era isolato, oggi si trova in un terreno la cui proprietà è frazionata. A destra della chiesa vi è una vecchia casa abbandonata e sul retro è addossata la parete di un edificio rurale allo stato di rudere.

