La torre littoria che racchiude il serbatoio dell’acquedotto di Novate Milanese è situata in uno spazio confinato all’interno del parco pubblico Carlo Ghezzi, una attrezzata area verde a ridosso del centro storico. Si presenta esternamente con pareti di mattoni a vista e intonacate. Permangono motivi decorativi d’epoca mutilati.
Si tratta di una torre a pianta quadrata di 22 m di altezza in mattoni e intonaco suddivisa in vari locali da adibirsi ad usi diversi. L’opera è stata progettata da Noè Emilio nel 1933 e realizzata dall’impresa Eugenio Carini su appalto del Consorzio per l’Acqua Potabile ai Comuni della Provincia di Milano.
Alla vista presenta tre parti distinte. Un alto “basamento”, la parte centrale della torre in mattoni a vista con finestrature di diversa forma e dimensione e la sommità. Il fronte principale della torre con l’accesso presenta un’unica stretta e lunga apertura che funge da porta di ingresso e da finestra. L’apertura vetrata è leggermente rientrante e attraversa verticalmente la facciata. Sugli altri fronti sono invece presenti tre finestre quadrangolari, anch’esse leggermente rientranti, disposte verticalmente e sormontate da una piattabanda. La parte sommitale della torre che accoglie la vasca serbatoio ha pareti cieche decorate da semplici riquadri rettangolari intonacati incorniciati dal finimento murario di mattoni a vista. Le cornici marcapiano in cemento delineano le parti della torre.
L’ambiente attorno è degradato e l’edificio, relegato in uno spazio isolato dal contesto e poco curato risulta in parte nascosto da volumi di epoca successiva.