La colonia penale di Cuguttu risale agli anni ‘60 dell’Ottocento, periodo in cui la Sardegna risultava impegnata in una consistente campagna di bonifica delle aree e conversione in colonie penali agricole. L’area totale della colonia copriva un’estensione di 177 ettari, rendendo Cuguttu la più piccola delle colonie penali sul suolo regionale. La colonia penale di Cuguttu fu chiusa nel 1933, con l’acquisizione da parte dell’Ente di Colonizzazione ferrarese.
L’aspetto odierno dell’edificio si deve ad una serie di modifiche avvenute nel tempo: l’edificio, a pianta rettangolare (circa 72×16 m), si sviluppa su due livelli fuori terra ed è realizzato in muratura di pietrame informe alternata all’impiego di elementi laterizi ed una finitura superficiale con intonaco e pittura colorata. Le tecniche tradizionali con l’uso di pietrame e mattoni si unisce, talvolta, all’introduzione di elementi in cemento armato, come, ad esempio, architravi laddove le finestre sono di maggiori dimensioni. Il fabbricato versa in stato di abbandono visibile su svariati elementi: la copertura in coppi ha doppia falda risulta in parte crollata, sono inoltre presenti considerevoli distacchi di intonaco ed erosione delle murature, nonché si evidenzia la diffusa assenza di infissi.