L’ospedale pediatrico Fratelli Crobu, meglio conosciuto come “Il Preventorio”, venne istituito negli anni ’50 in continuità con i provvedimenti e le opere che già da un ventennio si susseguivano a livello statale nella lotta contro la diffusione della tubercolosi (TBC). Fino a tutto il Secondo Dopoguerra, il ricovero sanatoriale era l’unico rimedio per la cura della tubercolosi polmonare, mediante la triade aria–riposo– alimentazione. Nel 1953, l’onorevole Angelo Corsi (1889-1966) annunciava l’intenzione dell’INPS di realizzare ad Iglesias un preventorio antitubercolare per l’infanzia. Era la prima struttura dedicata esclusivamente alla cura dei più piccoli. Avrebbero beneficiato della nuova opera assistenziale, a seguito dell’assicurazione antitubercolare obbligatoria versata all’INPS, i figli dei minatori. Il terreno venne donato da Don Oscar Rodriguez (1894-1976), che in cambio chiese che la nuova struttura venisse intitolata a Massimiliano e Mario Crobu. I due fratelli, tenenti di complemento, morirono a pochi giorni di distanza nel 1917. Il complesso, inaugurato ufficialmente il 27 Ottobre 1958 durante il XIV Congresso Italiano di Tisiologia, nella prima metà degli anni ’70 il Crobu passava da preventorio vigilato INPS ad ente ospedaliero provinciale. Tra il 1979 e il 1981 il presidio iglesiente si evolveva in Ospedale Pediatrico, divenendo una struttura d’eccellenza.
Le coperture dell’edificio sono piane, la struttura in calcestruzzo è articolata su 5 livelli con aperture rettangolari e quadrate, sulla facciata principale si nota il rivestimento in pietra al piano terra, la condizione dello stabile è nel complesso buona. Rappresenta un magnifico esempio di archeologia ospedaliera. Sopravvivono attrezzature sanitarie, elettromedicali e macchinari, gli arredi del laboratorio scientifico, la centrale termica con tre caldaie progettate nel 1956 dall’officina Umberto Girola di Milano e la lavanderia annessa al padiglione di isolamento, con macchinari del 1957 della ditta Biffani di Roma. Custodisce un patrimonio librario e documentale di notevole interesse storico e alcuni manufatti di particolare pregio artistico: i busti in bronzo dei fratelli Mario e Massimiliano Crobu, realizzati da Gavino Tilocca (1911-1999), i mosaici di Carlo Ludovico Bompiani (1902-1972), che decoravano gli ambienti di comunità con rappresentazioni a tema), il simbolo del Fratelli Crobu, opera in ceramica smaltata collocata nel prospetto esterno in prossimità dell’ingresso.