L’Ex Laveria è situata sulla sponda destra della valle del Riso, ambito sottoposto a tutela paesaggistica, esposto al rischio archeologico. Si tratta di un vasto complesso industriale dismesso il cui primo nucleo, inaugurato nel 1915, venne costruito su iniziativa della società inglese Crown Spelter, all’epoca concessionaria delle miniere. L’impianto si aggiunse a quello già attivo dalla fine dell’Ottocento a Oneta, nei pressi del villaggio di Campello. Entrambi erano di tipo gravimetrico, vale a dire con un trattamento per gravità del materiale grezzo calaminare e blendoso estratto dalla vicina “Galleria Riso” ma anche da “Costa Jels” e “Casa Conti”. Nel 1922 la società belga Vieille Montagne rilevò le concessioni e realizzò tra il 1925 e il 1927 modifiche e ampliamenti, con l’aggiunta di un forno rotativo tipo Oxland per la calcinazione della calamina. Nel 1941 le miniere e le laverie vennero espropriate e affidate a società italiane. Tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni Cinquanta l’impianto di Gorno subì una profonda trasformazione per il passaggio dal sistema gravimetrico a quello a flottazione, nel quale i minerali venivano frantumati, macinati e flottati con acque e acidi, separando il metallo dallo sterile. L’attività è proseguita fino al 1982. Il complesso è oggi composto da diversi corpi di fabbrica organizzati lungo un asse principale che segue l’andamento naturale del terreno, integrati da volumi accessori e dispositivi per il trasporto del materiale. Le strutture portanti sono per la maggior parte in cemento armato, ma non mancano parti in muratura e in pietrame; le coperture sono a due falde con capriate lignee e manto in tegole marsigliesi, i serramenti in ferro. L’assetto planimetrico e il disegno dei singoli fabbricati rispondono a precisi criteri funzionali: ogni parte della Laveria coincideva infatti con una fase di lavorazione del materiale. Nonostante gli effetti della prolungata dismissione, con il crollo di parte delle coperture, il complesso mantiene il significato di importante testimonianza delle attività minerarie che per oltre un secolo hanno caratterizzato la valle di Gorno e Oneta.