A ridosso delle mura, a nord-est dell’antica Marilianum, nel periodo normanno, sorge, a difesa e controllo del centro abitato, la prima fortezza di Marigliano. Secondo le fonti, esisteva già nel 1134 quando apparteneva al normanno Roberto di Medania, conte di Acerra.
Nel 1294 Marigliano e Acerra furono concesse da Carlo II d’Angiò al figlio Filippo, principe di Taranto e all’inizio del XV secolo, dal re Ladislao di Durazzo ad Annecchino Mormile.
Nel 1479 Ferdinando I d’Aragona vendette il possedimento di Marigliano, con il castello e i casali al regio consigliere Alberico Carafa, che nel 1482 ottenne il titolo di conte di Marigliano. Con lui la Terra di Marigliano visse una florida rinascenza e un periodo di pace e tranquillità e fu avviata la ristrutturazione del castello.
Successivamente, nel 1532, il castello passò a Geronimo Montenegro poi a Cesare Zattera e nel 1633 a Giulio Mastrilli. Il castello di Marigliano divenne così, a partire dalla prima metà del XVII secolo, residenza privilegiata dei Duchi Mastrilli. Giulio Mastrilli fu l’ultimo proprietario; nel 1927 alla morte di sua moglie ne entrarono in possesso gli eredi, i quali, dopo una tormentata lite giudiziaria terminata nel 1928, decisero di venderlo. Il 27 marzo 1935, fu acquistato dalla Provincia napoletana della Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, che tutt’oggi ne è proprietaria.
Dell’antica fortezza la costruzione conserva la pianta quadrata con torri angolari, le feritoie ed i ponti sopra il doppio fossato che la circonda. Nella torre a nord-ovest vi è ancora la barriera daziale con lo stemma marmoreo dei Carafa e la grande bascuglia.
Prima di assumere l’aspetto attuale, la struttura fu interessata da imponenti lavori di ristrutturazione che iniziarono nel 1728 quando, furono aggiunte le logge porticate su tre lati della facciata e l’intero secondo piano. Nel 1751, il castello fu ulteriormente interessato da lavori fatti eseguire dal duca Mario, con suo progetto e direzione.
Al castello vi si accede da oriente, attraverso un primo ponte in muratura, e tramite un grande portone. All’edificio centrale, il cui ingresso è rivolto ad est, vi si accede tramite un monumentale scalone realizzato nel ‘700 in sostituzione del ponte mobile, in tavole di legno.
Annesso al Palazzo vi è un grande parco.
E’ abbandonata una delle quattro torri, quella a Ovest, su tre livelli. Il colore dell’intonaco è difforme dal resto del complesso.
