L’edificio ecclesiastico, dedicato originariamente a S. Gregorio e poi conosciuto come chiesa di S. Mamete al Lazzaretto, si trova a Milano, in località Crescenzago. Situato nell’antica pieve di Bruzzano, ha origini incerte: alcune fonti attestano la presenza di un piccolo oratorio, sorto vicino a un ricovero per appestati, già nel XVI sec. e ricostruito nel XVII; altre, più certe, fanno risalire la chiesa attuale al 1668, anno in cui il popolo di Crescenzago chiese di poter costruire un oratorio dedicato a San Gregorio nel luogo detto “Lazzaretto”.
Un disegno senza data ma riferibile al secondo Seicento rappresenta con tutta probabilità questa chiesa, che, rispetto al progetto originario, appare oggi allungata, coperta da una volta a botte e affiancata da un piccolo campanile a vela.
Il paramento murario è realizzato in un’unica fase costruttiva, così come evidenziano le foto precedenti al restauro del 1988.
La planimetria attuale è rilevata nella cartografia storica a partire dal Settecento. La relazione della visita pastorale dell’arcivescovo cardinale Pozzobonelli (1756) la descrive dotata di due altari: il principale nell’abside, dedicato a S. Gregorio; uno minore, posto nell’aula addossato alla parete, dedicato a S. Mamete.
La facciata, a due ordini separati da una trabeazione, presenta al centro un finestrone ad arco a sesto ribassato ed è conclusa da un timpano triangolare con trabeazione aggettante.
I fianchi laterali e il volume dell’abside mostrano la stessa impostazione decorativa della facciata, dove paraste e cornici orizzontali marcano la superficie seguendo il dettato dell’ordine a fasce introdotto a Milano intorno alla metà del XVI sec., e che ebbe larga applicazione nel XVII sec. con le lnstructiones dell’arcivescovo Borromeo (1577).
L’interno è ad aula rettangolare divisa in tre campate; lungo le pareti si ripete il motivo delle lesene esterne e della trabeazione. L’abside, lievemente rialzata rispetto al piano dell’aula, è coperta da una volta a crociera. Sul fianco destro dell’abside si accede alla sagrestia, la cui parete orientale è occupata da un affresco databile alla seconda metà del XVII sec. Il pavimento della chiesa e della sagrestia è in medoni di cotto risalenti all’epoca della costruzione. L’altare maggiore è arricchito con un paliotto in scagliola policroma risalente al XVIII sec. e dedicato a S. Mamete. La chiesa, oggi in disuso, è stata restaurata nel 1988. Gli affreschi sono stati restaurati tra il 1991 e il 1992.