L’edificio, la cui origine risale al XVII secolo, presenta una planimetria semplicemente rettangolare e si eleva su tre ordini: piano terra, primo e sottotetto (un tempo adibito a granaio). Il fronte principale si apre al centro con un portalino archivoltato che, sormontato da una finestra, definisce l’asse di simmetria dell’intero impaginato. A destra e a sinistra di esso vi sono ancora due ordini di finestre incolonnate. Le murature, di spessore rilevante, sono caratterizzate oggi da un intonaco cementizio, l’unica eccezione è il fronte nord: completamente privo di intonaco. Bancali in cotto con cornice e particolari piattabande archiacute disegnano le finestre dei tre fronti secondari, le aperture della facciata principale presentano invece dei bancaletti cementizi frutto della sostituzione avvenuta durante l’intervento novecentesco per la trasformazione in centro aggregativo. A ricordo di ciò rimane anche l’iscrizione dedicatoria: “Casa del Popolo di Porporana” oggi quasi completamente dilavata. Un semplice cornicione in cotto a tre fasce lineari fa da coronamento a tutto l’edificio che si conclude con una copertura a due falde. Internamente un androne passante (un tempo aperto anche sul retro) distribuisce quattro grandi stanze, una di esse (quella in fondo sulla sinistra di chi entra) è completamente occupata da un’importante scala in cotto a due rampe coperta da una volta a botte. I solai in legno mantengono quote ed orditure originali, sono semplici, privi di decorazioni ma testimoniano (soprattutto negli interassi raggiunti) la grandezza degli ambienti che sostenevano. Alcuni di questi sono a vista, altri conservano ancora controsoffittature in voltine a padiglione in incantucciato semplicemente intonacato e senza decorazioni. I pavimenti, invece, sono testimoni delle recenti trasformazioni: graniglia mista e marmette di cemento. Al piano primo ancora grandi ambienti sempre ricoperti con volte in canniccio; i pavimenti in parte conservano ancora le vecchie trame in cotto ed in parte sono costituiti da semplice tavolato ligneo. Di particolare interesse un camino di modesta fattura caratterizzato da stucchi in gesso di sapore rococò. Il fabbricato versa in stato di abbandono da diversi anni ed in generale il coperto lamenta un’urgente necessità di manutenzione.