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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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Area archeologica in località Acqua di Friso

Area archeologica in località Acqua di Friso

Indirizzo: Localita Acqua di Friso
Comune: Cropani
Provincia: Catanzaro
Regione: Calabria
Complessi archeologici / Santuario

L’area archeologica si colloca su un terrazzo ondulato (m 80 s.l.m.) con suolo sabbioso dominante la pianura costiera e al controllo di retroterra di bassa collina.
Il sito era già noto per il rinvenimento di resti neolitici, in particolare per il recupero di una singolare produzione di ceramica fine attribuita al Neolitico Medio (circa 6200/500 anni fa). Campagne di scavo sistematiche, condotte a partire dal 1999, hanno permesso di individuare un’area santuariale in cui si riconoscono una serie di strutture stabili: un sacello, un edificio di servizio e due favisse.
Nella zona posteriore dell’edificio sacro è stato messo in luce un vano rettangolare cui si accedeva dall’interno, ricco di materiale ceramico e metallico la cui natura e integrità hanno permesso di identificarlo come luogo di accantonamento di ex voto.
Il complesso presumibilmente doveva comprendere, oltre all’edificio di culto, una o più costruzioni di servizio per il clero e forse fabbriche per l’accoglienza dei pellegrini.
Straordinaria è la messe dei materiali rinvenuti, sia all’interno del sacello che nelle favisse. Si tratta in maggior misura di vasellame ceramico, ma anche di oggetti metallici, sia appartenenti alla suppellettile utilizzata nelle cerimonie religiose, sia dedicati come ex voto.
La ceramica rinvenuta è costituita in gran parte da forme miniaturistiche (olpai, hydriai, coppette mono e biansate) per contenere e versare liquidi, in particolare acqua. Sono stati rinvenuti, inoltre, oggetti legati al mondo femminile, come frammenti di piccoli contenitori (lekythoi, pissidi, askoi) ed alcune chiavi, oltre che oggetti legati alla protezione di attività maschili, come attrezzi da lavoro (falcetti, piccone) ed armi. La maggior parte dei materiali consente di inquadrare la vita del santuario in un arco cronologico compreso tra gli inizi del VI ed il V secolo a.C. I tipi di ex voto presenti fanno supporre che il santuario – che sorge tra l’altro presso una fonte perenne – fosse dedicato ad una divinità femminile poliedrica, sicuramente legata all’acqua e che aveva anche il carisma di liberatrice, munita cioè del potere di sciogliere dai vincoli della schiavitù (Hera?).

Proprietà: Privata
Regime tutela: Provvedimento Espresso
Dettaglio provvedimento: vincolo archeologico diretto DM 11 del 5/8/2002
Stato di conservazione: Rudere
Ambito cronologico secolo: VI - V sec a.c.