L’immobile è ubicato sulla riva destra del Canale Navile. Questa importante via d’acqua rappresentava, in epoca medioevale e rinascimentale, il principale collegamento commerciale tra Bologna, Ferrara e Venezia, attraversando la pianura per immettersi nel Po di Primaro e da qui nell’Adriatico. Il Navile attraversa il centro storico di Bologna per un tratto di circa 3 Km, ormai quasi completamente tombato a partire dai primi anni del Novecento. Il suo articolato corso sotterraneo, con affluenti e defluenti, mescola in parte le sue acque con quelle del Canale di Savena e del Torrente Aposa. In corrispondenza dell’uscita dal centro storico, sorgeva, fino agli inizi del XX secolo, il porto di Bologna che, nel Medioevo, era uno dei maggiori porti fluviali d’Italia e che collegava, come anticipato, la città, all’epoca esponente di punta a livello europeo nella produzione e nel commercio della seta, al Po e al mare. Del sistema portuale e del percorso navigabile del canale restano, ancor oggi, una serie di chiuse, dette “sostegni”. Il cosiddetto sostegno della Bova – il più vicino alla città e dove l’acqua del Navile si congiunge con quella del Canale Moline e dell’Aposa in uscita dalla città – venne realizzato nel 1594 su disegno di Floriano Ambrosini nel luogo dell’antico porto del Maccagnano, aperto nel 1284 per permettere alle navi di raggiungere Bologna, e conserva integra la conca di navigazione ed alcune strutture della manovra. L’edificio in esame, dall’impianto planimetrico pressoché rettangolare, è a due piani fuori terra sul davanti e a tre sul retro, a causa della pendenza del terreno, in muratura di mattoni intonacata e tinteggiata. Originariamente destinato all’“Alloggiamento Idraulico La Bova”, come si legge sul prospetto, il fabbricato, databile ai primi decenni del XX secolo, era adibito ad uso residenziale.