La parte a nord dell’Albergo dei Poveri rappresenta una piacevole pertinenza al grande complesso seicentesco, testimonianza del notevole sforzo economico ed ingegneristico che tale costruzione richiese. I terreni sono adibiti ad aree verdi e questo ricorda l’aspetto originario della Valle di Carbonara che a partire dal XVI secolo venne caratterizzata dalla presenza di numerose ville suburbane con relativi parchi di proprietà della nobiltà genovese.
L’albergo dei poveri è stato costruito a partire dal 1656. L’area necessaria per la costruzione dell’immenso edificio venne ricavata con notevoli opere ingegneristiche quali: il parziale sbancamento della collina di Carbonara e l’imbrigliamento dell’omonimo rio che qui vi scorre. La costruzione è stata terminata solamente nel 1838; l’albergo era a posto al di fuori della cinta muraria seicentesca nella quale fu appositamente aperta una porta per consentire un più agile trasporto dei materiali.
A partire dal 1870, con l’apertura di Corso Carbonara e Corso Dogali, l’albergo che fino a quel momento era rimasto al centro di una zona destinata a ville suburbane, venne progressivamente inglobato nel tessuto urbano ottocentesco mantenendo tuttavia una posizione di dominanza sul paesaggio urbano circostante. L’ampia zona alle spalle dell’albergo è stata occupata da attività vivaistiche e rappresenta pertanto una notevole pertinenza del complesso dell’albergo nonché testimonianza delle notevoli opere che ne hanno permesso la realizzazione. I terreni distribuiscono aree pianeggianti poste sul fondo della valle, esse sono state ricavate nel diciassettesimo secolo con il parziale sbancamento della collina; gli altri trattamenti si distribuiscono e risalgono verso monte. I terreni ospitano svariate serre nella parte settentrionale nonché alcune piccole pertinenze nelle porzioni poste ad est e ad ovest. L’aspetto è quindi quello di aree verdi racchiusa dall’elegante palazzo ottocentesco.