Il sito archeologico di San Cromazio è noto soprattutto per la scoperta di un vasto mosaico policromo pavimentale, il più grande (circa 160 mq) e meglio conservato tra quelli sinora ritrovati in Sardegna.Il mosaico (nei colori bianco, nero, rosso, verde, ocra) consiste in una serie di pannelli contigui disposti intorno ad un rettangolo centrale. La fascia esterna è racchiusa in un bordo decorato con motivo a chevrons, mentre i singoli pannelli presentano vari motivi decorativi e compongono un grande vano rettangolare posizionato ad O rispetto ad una serie di strutture pertinenti a un impianto termale, di cui sono leggibili il frigidarium, il praefurnium, il calidarium e alcuni ambienti interpretabili come tepidaria, laconicum e destrictarium.
Il mosaico venne restaurato in età bizantina, intorno al VI secolo, con l’aggiunta di un grande vaso per libagioni posizionato al centro, simile a quelli più piccoli sul lato sinistro. Di età bizantina sono inoltre le sepolture a cista individuate nelle immediate vicinanze dell’ambiente termale.Intorno alle terme forse adattate a chiesa si era sviluppato un villaggio, le cui strutture insistevano sulle rovine di precedenti edifici romani; il villaggio venne abbandonato nell’alto medioevo.