L’area archeologica si colloca in località Valle di Casa, in una zona pianeggiante posta a ca. 300 m dalla costa e ad Ovest della SS. 106 Jonica.
Nel 2007, durante i lavori di costruzione di un edificio residenziale, sono stati rinvenuti numerosi materiali architettonici (diversi elementi di fregio, blocchi squadrati in arenaria e rocchi di colonna). I primi sondaggi condotti nel 2008 – 2011 dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria, hanno portato all’individuazione di una complessa stratigrafia archeologica al di sotto della platea cementizia gettata per regolarizzare la superficie ed atta ad ospitare le fondamenta del costruendo edificio privato.
Lo scavo ha permesso di individuare tombe e strutture di età ellenistica e romana. In particolare, nel settore centro settentrionale è stata messa parzialmente in luce un imponente struttura (edificio A) caratterizzata da varie fasi edificatorie ed internamente suddivisa in due ambienti tra loro comunicanti. Il primo ambiente è caratterizzato dalla presenza di muri intonacati ed affrescati in rosso. Il secondo ambiente ha restituito numerosi frammenti di statuine fittili di cavalli e guerrieri che rimandano a produzioni tarantine della seconda metà del IV sec. a. C. e che erano probabilmente applicati alle pareti. I materiali rinvenuti e la tipologia della struttura hanno consentito di interpretare l’edificio A come un monumento di uso funerario databile alla fine del IV sec. a.C. e costituito da una doppia cella che richiamerebbe lo schema delle coeve tombe macedoni.
A sud dell’edificio A sono state recuperate altre due tombe di età ellenistica: una a camera, l’altra ad incinerazione. Il corredo di quest’ultima sepoltura ha restituito vasi a vernice nera tra cui un askos, una kylix, un guttus, due coppe su piede, una lucerna, tutti databili tra la fine del IV e la metà del III sec. a.C.
Le indagini hanno permesso inoltre di confermare l’effettiva presenza di un edificio monumentale laddove erano stati rinvenuti, nel 2007, i rocchi di colonne, i fregi dorici e gli altri elementi architettonici. Il sito viene abbandonato in seguito ad un evento sismico probabilmente verificatosi entro la fine del II sec. a.C. In età romana (fine I sec. a.C. inizi I sec. d.C.) nell’area si continua a seppellire. In particolare, nella cella intonacata dell’edificio A, si è rinvenuta una deposizione multipla e simultanea di 14 individui di varia età/sesso, probabilmente legata ad eventi catastrofici, forse ad un’epidemia.