Il complesso monumentale in cui ha sede il carcere di San Gimignano era l’antico convento dei frati domenicani, eretto circa nel XV secolo per ospitare i religiosi. L’edificio ha mantenuto la destinazione monastica fino al 1787, quando con le soppressioni leopoldine venne smantellato. A partire dal 1815 fu utilizzato prima come carcere femminile e poi dal 1849 come carcere maschile.
Fuori del circuito murario dell’edificio, sul lato nord-est, si estende un’ampia area delimitata sul lato esterno dalle mura medievali cittadine, che in questo tratto comprendono la porta di Santo Stefano in Canova detta Arco di Goro, e sul lato interno dalle mura del complesso carcerario. Si tratta di quelli che un tempo erano gli orti di pertinenza prima del convento domenicano e poi utilizzati dalle guardie carcerarie.