La Cappella dei Bottini risale alla metà del XVII secolo come luogo di culto privato aperto sulla strada pubblica. L’utilizzazione deve essere stata interrotta con l’invasione francese nel 1794.
La decorazione ad affresco unifica l’intero ambiente caratterizzato dalle sole emergenze della leggera cornice corrente lungo tutto il perimetro interno all’imposta della volta e della fascia trasversale che individua l’accesso allo spazio deputato alla celebrazione. Questa area è la porzione maggiormente interessata da una più forte qualificazione ed emerge rispetto alle pareti laterali ritmate esclusivamente dalla presenza di specchiature.
Ben diversa è lo spazio presbiteriale. La fascia della volta, sintesi di un ipotetico arco trionfale, è occupata da finte finestre trilobate agli estremi, tipicamente settecentesche, arricchite da specchiature e da un cartiglio centrale con cornice molto ricca sorretto da una coppia di angioletti.
L’ampliamento illusivo dello spazio è l’obiettivo della decorazione. Lateralmente si aprono coppie di nicchiosi, quasi padiglioni, la cui prospettiva è interrotta dalle cortine azzurre che fanno da sfondo all’altare. Acquista particolare risalto la luca che deriva dall’alto inoltre, inserita fra le finestre ovali, la nicchia sopra l’altare conteneva una statua della Vergine della Mercede.