La Cappella di Santa Maria a Cerignano costruita nel XII secolo è situata in località Cermenna a Piano di Sorrento.
Dove ora c’è la chiesa probabilmente già in epoca preistorica vi era un tempio in cui si venerava la Grande Madre del Mediterraneo, il cui culto venne poi sostituito con l’avvento dei romani da quello per la dea Cerere che era la divinità materna della terra e della fertilità. Il nome Cerere deriva dal latino: Ceres, Cereris e dall’ osco: Kerri, Kerres o Kerria e questo spiegherebbe in parte anche l’origine del nome Cerignano, che per altri invece, deriverebbe più semplicemente dalla presenza lungo le pendici del monte di un bosco di Cerri.
Per alcuni studiosi invece in questo luogo vi era il tempio della Ninfa Carmenta, la protettrice delle donne in gravidanza e delle sorgenti d’acqua.
In epoca cristiana la venerazione verso la Madre di Cristo ebbe infine la meglio su dee e ninfe, e la chiesetta prese il posto dei templi pagani.
Il luogo di culto, in origine, apparteneva ai Guardati di Sorrento, poi, dal 1808, passò alla famiglia Aiello di Trinità, che, a sua volta, la donò al rione.
Alla cappella, oggi in stato di abbandono, si accede attraverso una lunga scalinata.
La facciata presenta in posizione centrale il portale di accesso architravato e un’apertura sovrastante ad arco ribassato con grata in ferro battuto. Il coronamento è realizzato con timpano triangolare con piccola nicchia, affiancato da un un campaniletto risalente alla fine del ‘700.
Le arcate interne sono in pietra vesuviana.
Al posto di un’antica tela, sull’altare policromo, oggi c’è una piccola statua della Madonna in cartapesta.
Un antico affresco raffigurante Sant’Anna è andato perduto a causa dell’umidità, mentre l’acquasantiera quadrangolare in marmo, recentemente è stata portata via dai ladri.
Sotto la cappella c’è un ipogeo destinato alla sepoltura, con l’ingresso, ora murato, sulla via.