La casa aragonese si colloca al margine tra il centro di prima formazione e la campagna di Atzara. Edificata, probabilmente, in contemporanea alla chiesa di Sant’Antioco, della quale fu casa parrocchiale. Nel 1929 venne acquistata da un privato cittadino e divenne civile abitazione fino alla donazione, circa dieci anni fa, al Comune. Un muro di cinta perimetrale racchiude l’edificio, la corte interna e il terreno agricolo di pertinenza. Alla corte antistante si accede attraverso un portone in legno finemente decorato sulla sua porzione superiore. L’edificio presenta linee semplici arricchite da decorazioni di influenza catalana con elementi di richiamo Primo-rinascimentale e Neoclassico, scolpite nella trachite, all’esterno come all’interno. Nel cortile interno si riscontra la presenza di strutture per ricovero degli animali, di recente fattura, realizzati in blocchi di cemento e coperti da pannelli ondulati in metallo e eternit. La muratura è di tipo misto, costituita da blocchi sbozzati e pietrame di trachite e basalto con malta a bade di calce e terre argillose. Alcune delle finestre sono caratterizzate da profili semplici con architravi lignee e spallette in pietra e mattoni pieni, mentre di assoluto pregio sono le finestre e le porte con piedritti e architravi lignee, di cui si è detto vi sono le decorazioni tipiche del Tardogotico isolano. All’interno, si riscontra la presenza di solai di interpiano in travi e tavolato di legno; la copertura è realizzata con travatura di legno e rivestimento di coppi.