Situata all’terno degli scavi dell’area archeologica di Occhio di Pellaro (RC).
All’VIII-VII sec. a.C. risalgono delle sepolture a enchytrismòs e a fossa, mentre tra il VII e il III sec. a.C. si evidenzia un uso a scopo artigianale dell’area, desumibile dal ritrovamento di una fornace nel settore S/E. Tra il III-II sec. a.C. sono inserite alcune strutture murarie quadrangolari, con le fondazioni in ciottoli e la cortina in blocchi di pietra calcarea. Nel settore N/E, sono state rinvenute delle strutture murarie più tarde, facendo presumere un intervento di età ellenistica; nello stesso periodo, l’area ospita una necropoli con tombe a camera. Tra il II-I a.C. segue un periodo di abbandono, interrotto in età imperiale con l’installazione di impianti dedicati alla produzione di materiale fittile, come testimonia la presenza della vasca pavimentata in laterizi, probabilmente utilizzata per la decantazione o per la pigiatura/battitura delle argille. Nella zona S/O sono presenti degli strati di terreno concotto, indicanti forse la camera di combustione di una fornace. L’attività artigianale si è interrotta nel V sec. d.C., come dimostrano una sepoltura alla cappuccina all’interno della vasca e dal deposito di strati alluvionali.