La Casa Cantoniera fa parte del nucleo di undici edifici costruiti nella prima metà del XIX secolo, per volontà della Duchessa Maria Luigia conduceva a la Spezia.
L’opera curata dal Conte Carlo di Bombelles “Monumenti e munificenze di Maria Luigia” traccia brevemente la storia della costruzione della strada, dal decreto napoleonico del 1808 per la sua realizzazione, alla sua conclusione nel 1835. Nell’anno di apertura del percorso, lungo questo, vennero realizzate quattro “case di stradajuoli” e due “case di rifugio”. Alcuni anni più tardi, e precisamente nel 1843, furono stipulati altri contratti per la prosecuzione dei lavori di costruzione delle case.
La casa di Monte Marino appartiene al secondo nucleo di edifici realizzati nel 1843, e rientra nella categoria della casa di rifugio, cioè ristoro per i viaggiatori e punto di sosta e cambio dei cavalli per i servizi postali. Di maggiori dimensioni rispetto a quelle destinate ad alloggio esclusivo per gli stradaiuoli, le case di rifugio sono tutte a pianta quadrata e cinque assi di finestre. Da segnalare qui la presenza dell’altana, che ritroviamo anche a Casola e al Passo Cisa.
In particolare la casa cantoniera in oggetto è un edificio isolato a due piani a pianta quadrata con scala perpendicolare al fronte e prospetti regolari con paramenti in pietra faccia a vista. La struttura è in muratura di pietra con solai misti (metallo laterizio-legno) mentre le scale sono su volte rampanti.
La casa cantoniera di Monte Marino, insieme agli altri ottocenteschi edifici costruiti lungo la strada della Cisa, ha valore sia storico-testimoniale della riorganizzazione territoriale e delle vie di comunicazione ideata da Napoleone ed attuata dalla duchessa Maria Luigia, sia tecnico-costruttivo che rivela lo stretto legame col territorio di riferimento quale elemento significante di connotazione culturale.