L’immobile si configura come un complesso composto da una dimora padronale seicentesca, ormai priva di pertinenze, e da un rustico addossato di proprietà privata. L’edificio costituisce un’importante testimonianza di residenza nobiliare, di antica proprietà dei conti Marazzi di Torlino, il cui stemma lapideo, un’aquila, fa bella mostra di se sulla facciata. L’edificio, conosciuto come Casa Dei Bravi, sembra inoltre legato alle vicende romanzesche narrate da Alessandro Manzoni ne “i Promessi Sposi”, in quanto legato alla comprovata esistenza in loco di Bernardino Visconti, l’Innominato. I caratteri architettonici rilevano elementi di indiscussa austerità che richiama al maniero seicentesco. Internamente una angusta scala conduce agli ambienti di rappresentanza del primo piano, di modeste dimensioni ma con soffitti lignei e camini in marmo seicenteschi.