Carlo Sperlari, noto imprenditore cittadino e presidente della Camera di Commercio, nel 1923 acquisì due edifici situati in via Palestro 20-22, con l’intento di ricavarne una comoda abitazione e spazi da locare. Il progetto e la realizzazione, affidati all’affermato architetto Vito Rastelli, si rivelarono pienamente conformi all’estetica decorativa caldeggiata in città dal regime fascista anche attraverso la Scuola di Arti e Mestieri, un gusto che sottendeva il richiamo allo spirito corporativo proprio della produzione artigiana medievale e rinascimentale. Questa dimora può ben rappresentare l’epilogo cittadino della stagione del revival in stile, il cui gusto architettonico era ancora particolarmente vivace nei primi decenni del XX secolo.