Il fabbricato, situato nel piccolo borgo di Quintosole, accanto a via Ripamonti, è quanto rimane di un casino di caccia, raro edificio del Quattrocento. Una torretta di tre piani è affiancata sul lato est da un corpo più basso di un piano, mentre sulla facciata ovest mostra una tettoia sorretta da tre pilastri quadrati in laterizio. Le due finestre ad ogiva che caratterizzano il prospetto sud della torretta sono state probabilmente rifatte o nel tardo Ottocento o nel primo Novecento.
Al momento versa in uno stato di degrado avanzato e, come mette in luce Roberto Schena in Milano. La città dei 70 borghi (2017), in rapida decadenza: tra il 2011 e il 2017 la porzione di copertura del corpo est è crollata. La situazione è in progressivo peggioramento: allo stato attuale, anche la porzione di copertura prospiciente il giardino, che circonda la casa sul lato nord, sta cedendo. Lo stato di degrado potrebbe compromettere la consistenza materica del manufatto, ancora oggi testimonianza di una tipologia architettonica ormai pressoché scomparsa nel milanese.