Il casale di Sant’Egidio di Pantano si trova a 3 km circa da San Giovanni Rotondo, alle pendici del Monte Calvo. L’edificio venne donato nel 1086 dal Conte Enrico di Monte Sant’Angelo (†1102) ai benedettini della casa di Cava dei Tirreni; il possedimento venne confermato nel 1221 dall’imperatore Federico II di Svevia (1194-1250).
Dell’originario complesso monastico sono visibili i resti di una chiesa a impianto longitudinale (28 x 6,50 metri), a navata unica con copertura lignea. Un’unica abside semicircolare conclude il corpo della chiesa su di essa si apre una piccola monofora. Sulla facciata, in parte conservata, si distingue un portale sormontato da una cornice rettangolare e un oculo a doppia ghiera. I caratteri stilistici delle esigue decorazioni superstiti confermerebbero una datazione all’XI secolo.
A tale impianto succede una seconda fase a cui appartengono i semipilastri, tutt’oggi visibili, dai quali si dipartivano archi traversi che dovevano sostenere un tetto ligneo. Il mancato ammorsamento tra i semipilastri e la muratura perimetrale potrebbe far ipotizzare un aggiornamento formale dell’edificio avvenuto nel XIII secolo, in analogia con le strutture delle grange costruite in quel periodo. Il paramento murario è costituito da blocchi irregolari di pietrame, si distinguono solo i pilastri e i cantonali realizzati con pietre isodome. Sopravvivono tracce esigue di affreschi di difficile lettura. La chiesa fu più volte restaurata e restò aperta al culto fino alla fine del XIX secolo, ma oggi si presenta in stato di rudere.

