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DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO Ministero della Cultura
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CASCINA SELVANESCO

CASCINA SELVANESCO

Indirizzo: via Selvanesco
Comune: Milano
Provincia: Milano
Regione: Lombardia
Architettura / Cascina

Il complesso si trova nell’antico borgo di Selvanesco, comune fino al 1757, oggi immerso nel Parco Agricolo Sud di Milano. Nascosto da un muro e da un fossato che lo circondano come fosse un castello, denota un insediamento di una certa ricchezza: al suo interno si avvicendano la casa padronale e il giardino riformati in stile liberty e l’oratorio cinquecentesco, gioiello rinascimentale.

Il primo nucleo di Selvanesco risale probabilmente al XIII secolo, quando doveva esservi un casino di caccia simile a quello tuttora esistente a Quintosole. Il terreno era proprietà della potente famiglia Torriani, in quel periodo dominante a Milano. Il secolo successivo i Visconti presero la proprietà e la donarono ai certosini nel 1397.  Questa e altre donazioni dovevano servire a fondare delle grange, strutture tipiche dell’organizzazione benedettina rurale, in grado di mantenere la comunità monastica e di produrre il reddito necessario per pagare i costosissimi lavori e gli artisti chiamati a Pavia, seconda capitale ducale: nel 1412 infatti la proprietà passò direttamente alla Certosa di Pavia. Nel 1588 padre Matteo Rivolta, procuratore responsabile della piccola comunità di certosini insediata in loco, poté ordinare la costruzione di un oratorio utilizzando i mattoni cotti. Il padre procuratore era una sorta di fattore incaricato di distribuire le mansioni e coordinare le attività in grangia, oltre che di badare alla cura delle anime. La comunità monastica si avvaleva anche della collaborazione di qualche famiglia contadina che qui viveva, di qualche artigiano, fabbro, falegname e stalliere. Questa situazione perdurò fino al 1782, quando l’Imperatore Giuseppe II ne ordinò la chiusura.

Si sa per certo che il borgo fu ristrutturato, probabilmente all’inizio del XX secolo, per essere poi portato al limite della fatiscenza negli anni Ottanta. Gli affreschi, realizzati dai grandi professionisti di Scuola Lombarda chiamati da padre Matteo Rivolta per impreziosire i fabbricati del complesso, sono stati interamente ricoperti con intonaco bianco.

Attualmente il bene, fatiscente e invaso dalla vegetazione infestante, necessita di manutenzione e di un intervento che conservi gli elementi caratteristici della storicità del luogo, che vanno perdendosi a causa dello stato di abbandono.

Proprietà: Persona giuridica privata senza fini di lucro
Regime tutela: Tutela Ope Legis
Stato di conservazione: Mediocre
Ambito cronologico secolo: Da XIII a XX