L’immobile in argomento, situato lungo l’antica linea ferroviaria dolomitica Calalzo, fa parte di un gruppo di dieci ex-Caselli siti nel Comune di Cortina d’Ampezzo. Nel dopoguerra, con l’avvento della motorizzazione privata, per la ferrovia delle Dolomiti inizio un periodo di abbandono. In particolare dopo le Olimpiadi del 1956, la linea andò incontro ad un declino inesorabile, a causa del calo di traffico, mancanza di personale e assenza di fondi. I Caselli ferroviari superstiti rappresentano una significativa testimonianza di architettura civile, legata non solo allo spostamento di viaggiatori e merci, ma identificabile con un vero e proprio stile di vita e di lavorare in montagna. L’impegno nel collegare le zone impervie della montagna con i centri urbani, testimonianza anche del crescente flusso turistico, si affidava alla presenza dei Caselli. Queste tipiche costruzioni, dalle dimensioni modeste e dalle forme molto simili tra loro, rappresentavano le soste lungo il tragitto, nonché la dimora di nuclei familiari legati alla ferrovia. I Caselli sono realizzati in muratura con dimensioni ridotte. Al piano terra, di solito, era collocata la cucina in muratura, utilizzata anche per riscaldare l’intero fabbricato. Nascosto, rispetto alla Via Alemagna, il Casello di Ospitale si differenzia dagli altri per il suo raffinato e originale impianto strutturale. Il fabbricato, a pianta rettangolare, con dimensioni superiori rispetto agli altri Caselli, presenta tre piani fuori terra, di cui uno mansardato, e si caratterizza per due corpi aggettanti sul fronte principale, tali da evidenziare i profili cuspidati della copertura. Il manto è caratterizzato da pannelli di lamiera zincata ed è raccordata al fabbricato a mezzo di barbacani lignei. Il bene oggetto del presente progetto semplificato appartiene al Demanio Pubblico dello Stato – ramo Storico Artistico Archeologico.
Per tutto quanto rappresentato e per il suo carattere architettonico il Casello di Ospitale presente l’interesse culturale di cui all’art. 10, comma 1 del D.Lgs del 42/2004, in quanto significativa testimonianza dell’organizzazione funzionale e delle caratteristiche architettoniche e costruttive degli ex caselli costruiti lungo l’antico tracciato ferroviario Calalzo per facilitare i trasporti di uomini e merci durante la prima guerra mondiale e che successivamente continuarono a svolgere un ruolo importante per la società civile.
Il fabbricato presenta danni significativi in molte sue parti.