L’origine del castello di Motta dei Conti è soggetta a diverse interpretazioni; se ne attribuisce la fondazione tra il XIII e il XIV ma i primi signori del castello furono comunque i conti di Lomello, un ramo dei quali assunse il titolo di conti Langosco della Motta. In seguito a diverse vicissitudini e passaggi di feudo il castello divenne, nel XVII secolo, di proprietà della famiglia Cipelli. Il castello fu sottoposto a incendi, saccheggi e devastazioni, provocate, oltre che dagli Spagnoli, acquartierati presso la Villata di Candia, dall’altra parte della Sesia, dalle truppe nemiche o amiche che alloggiavano al suo interno. All’inizio del XVIII secolo subì l’ultimo attacco, per opera dei Francesi. Intorno all’edificio fortificato, costruito su di un’alzata di terra (da cui deriva il nome di motta), si sviluppò un villaggio, i cui abitanti trovarono nel luogo sopraelevato e protetto dal castello un ottimo riparo dalle frequenti inondazioni della Sesia e dagli altrettanto frequenti attacchi nemici Nonostante i ripetuti rimaneggiamenti le strutture essenziali del castello, originarie del XIII secolo, sono ancora visibili. La parte occidentale della fortificazione è sicuramente la più interessante per la presenza della torre d’ingresso a pianta quadrata, di un’antica merlatura guelfa sotto il tetto e di minuscoli avanzi di antiche finestre con cornici in cotto.