Il Castello del Matinale, situato nella frazione di Cancello, sorge su uno sperone roccioso nel parco regionale del monte Partenio. Sul sito preesisteva una struttura di epoca longobarda, fatta costruire intorno all’839 d.C. da tale Rudovaco. Questi, prima di morire, ne fece dono al conte di Acerra Cullezio, il quale, volendo unire con un percorso sotterraneo il proprio castello di Acerra a quello di Cancello, provocò la rovina del lato occidentale e non poté provvedere al restauro a causa della sua prematura morte in battaglia. A ricostruire il castello fu il normanno Ramperto, che però di lì a poco ne ordinò la distruzione.
L’edificio attuale, di epoca sveva, è attribuito a Tommaso II d’Aquino, conte di Acerra. Questi, agli inizi del XIII secolo, sposò la figlia illegittima dell’Imperatore Federico II Margherita II di Svevia, acquisendone la dote, comprendente il feudo di Suessola ed il casale di Cancello. La nuova fortificazione aveva lo scopo di facilitare il controllo di tutta la vallata di Suessola e i collegamenti verso il Sannio.
Nel XIV secolo il Castello fu feudo degli estinti Duchi di Maddaloni. Nel XV secolo, persa la sua funzione militare, venne abbandonato. In seguito, fu sede di un’osteria e ospitò probabilmente una chiesa arcipretale dedicata a San Tommaso Apostolo. Nel 1799 il generale francese Jean Étienne Championnet vi stabilì il proprio quartier generale ed in seguito divenne covo di briganti.
Agli inizi del Novecento la dimora, all’epoca di proprietà della famiglia D’Aquino, principi di Caramanico, passò per successione femminile alla famiglia Barracco. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, il Castello fu sede dei Comandi della Quinta e della Settima armata delle truppe alleate.
Il castello è impostato su un impianto planimetrico di forma quadrata, con quattro torri angolari, più una quinta mediana, posta a guardia di una pusterla. La torre più alta misura 20 m di altezza. All’interno si articolava in quattro ali a due piani intorno ad un cortile, con ambienti dalle varie coperture: volte a botte, a sesto acuto, a crociera o lignee su archi. Attualmente si conserva solo l’ala sud-orientale. Le strutture murarie, che raggiungono uno spessore di circa 2,5 m nelle torri, sono in muratura di pietra grezza, con angoli in blocchi bugnati.