Il Castello di Carnano sorgeva nei pressi dell’Abbazia di Sant’Andrea, di cui si conosce ben poco.
Sorta intorno all’anno mille, come testimoniato dalla tipologia della possente turrita abside della chiesa dedicata a Santa Maria, realizzata in conci ben connessi, tipici del primo romanico umbro, in posizione dominante sulla valle del Tevere, sopra uno sperone roccioso.
Il castello di Carnano compare su due mappe cinquecentesche. In una stampa del 1583 di Ignazio Danti compare nella sua interezza, mura di cinta e mastio. Nella pianta del 1585 dell’Archivio Comunale di Todi compare l’immagine del castello di Carnano “scaricato“, ossia diroccato a seguito della sua distruzione ordinata da Giulio III nel 1553 per punire i Conti Baschi.
Il castello fu raso al suolo e con esso l’abbazia, di cui rimangono solo gli imponenti ruderi, tra essi l’altare e parte dell’abside di Santa Maria di Carnano e una cisterna per la raccolta dell’acqua, nonché diversi muri diroccati.