Il castello di lanciano Sorge a ridosso della riva sinistra del fiume Potenza in un posizione strategica. Già nel XIII secolo si hanno documenti di un mulino nella zona. Fu la famiglia nobiliare dei Varano ad essere stata la prima artefice riconosciuta della sua edificazione con Giovanni Varano detto lo Spaccaferro attorno al 1381 che, in una area strategicamente importante trovandosi nei pressi del transito delle strade per Pioraco, Matelica e la capitale Camerino, a difesa del confine Nord-orientale della signoria camerte lo eresse con possenti mura, con torri e con canalizzazioni d’acqua; in particolare eresse la linea difensiva dell’”Intagliata”. Nel 1489 il castello fu donato a Giovanna, figlia di Sigismondo Malatesta da Rimini, la quale apportò imponenti restauri per trasformarlo in un maniero di gusto rinascimentale attorno al. Dopo la dissoluzione dello signoria di Camerino e della conseguente caduta dei Varano siamo a conoscenza anche dei successivi proprietari che risultano fino al 1621 la famiglia Voglia, fino al 1680 i Rosa, fino al 1754 dei Rossetti ed infine dei Bandini che lo acquistarono da papa Benedetto XIV. Fu proprio Alessandro Bandini che apportò le modifiche più imponenti che ci consegnano il castello così come lo vediamo oggi. Infine il castello immerso nelle alte colline che uniscono l’abitato di Castelraimondo alla città di Camerino non presenta all’esterno come in altre dimore di questo tipo un giardino, ma un esteso parco fatto di secolari alberi attraversato da sentieri e canali d’acqua dando un forte suggestione di amenità a chi lo attraversa. L’ultima erede dono il castello alla diocesi locale. La diocesi dopo il terremoto del 1997 effettuò dei restauri e nel settembre del 2005 riapre il castello alle visite con annesso il museo “