Retaggio delle più significative espressioni della cultura normanna, posto in pos1z1one dominante sulla cima più alta del paese, a guardia della sottostante vallata, il castello di Scalea ancora oggi costituisce con i suoi poderosi ruderi un suggestivo punto di riferimento della città.
Il luogo, infatti, si conserva quasi intatto, miracolosamente risparmiato dalla cementificazione che ha invaso la costa del paese.
Edificato dai normanni nell’Xl secolo su vecchie strutture militari longobarde, il maniero nel 1190 fu visitato da Riccardo I Cuor di Leone.
Nel 1250 vi nacque Ruggero di Lauria, divenuto poi grande ammiraglio della flotta aragonese. Durante la guerra del Vespro rimase in mano aragonese, e nel 1289 vi soggiornò il re Giacomo d’Aragona.
Nel 1449 il feudo ed il castello furono acquistati dal duca Francesco Sanseverino, poi il maniero passò ai vari feudatari, i Pascale, i Milano, i Caracciolo, gli Spinelli.
Alla fine del XVIII secolo il castello fu abbandonato, e presto andò in rovina.
Dell’antica struttura restano alcune cortine murarie molto degradate, in cui sono leggibili i vari adeguamenti, mentre i caratteri dell’architettura normanna si intravedono nella base di una torre circolare.
Nella parte orientale, oltre ad un baluardo scarpate del Quattrocento, la lettura stratigrafica mostra merli murati, a cui furono sovrapposte nuove fabbriche.
Si tratta di una pregevole testimonianza, una pagina assai interessante della storia non solo di Scalea ma dell’intero territorio, nonché un notevole esempio di architettura militare dei secoli passati.